Oggi manifestiamo a Roma insieme a Cgil, Anpi, Emergency e a tantissime altre associazioni e movimenti per fermare la guerra di Putin e della NATO – scrive nella nota sul conflitto in Ucraina che pubblichiamo e a firma Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea –. E siamo anche in altre città impossibilitate a partecipare alla mobilitazione nazionale.
Mentre il PD guida lo schieramento guerrafondaio, apprezziamo che la Cgil e l’ANPI abbiano assunto una posizione autonoma e critica nei confronti dell’invio delle armi deciso sciaguratamente da governo e parlamento in violazione dell’articolo 11 della Costituzione. Quelle armi non servono per aiutare gli ucraini come racconta la propaganda ma per farne carne da macello nello scontro tra Putin e la NATO che va avanti da anni.
Quelle armi vengono inviate per trasformare l’Ucraina in una nuova Siria e in un nuovo Afghanistan, come ha dichiarato Hillary Clinton mentre Blinken avverte che la guerra sarà lunga. Quanti civili innocenti e giovani soldati dovranno morire prima che si realizzi l’obiettivo dei forsennati che apertamente dichiarano che l’obiettivo dell’Occidente è il rovesciamento di Putin?
Il rischio di una terza mondiale è concreto. Solo la riapertura delle vie della pace e della diplomazia può fermare il massacro in corso, garantire pace e indipendenza all’Ucraina, riconoscimento dei diritti delle minoranze russe come previsto dagli accordi di Minsk e con la neutralità la sicurezza che invoca un paese come la Russia che ha subito 27 milioni di morti durante la Seconda Guerra Mondiale.
Dobbiamo manifestare contro i piani di guerra dei nostri governi come fanno i pacifisti in Russia e in Ucraina. Solo un grande movimento per la pace europeo può fermare l’escalation in corso. Manifestiamo con nel cuore Lidia Menapace e Gino Strada di cui sentiamo fortemente la mancanza mentre dilaga l’isteria guerrafondaia e risorse enormi vengono spese per seminare morte e distruzione. Manifestiamo contro Putin e la NATO, per la pace tra i popoli.