(Adnkronos) – "In questa fase non c'è nessuna decisione dell'Ue che preveda l'invio di soldati, a qualsiasi titolo e con qualsiasi mandato, sul suolo dell'Ucraina" che da quasi 1000 giorni è in guerra con la Russia. A chiarire la linea di Bruxelles, in una fase cruciale del conflitto, è Peter Stano, portavoce della Commissione Ue per gli affari esteri e le politiche di sicurezza. Il quadro della guerra si fa via via più complesso, mentre ci si interroga sull'impatto che avrà il ritorno in scena di Donald Trump, di nuovo presidente degli Stati Uniti, tra contatti veri o solo presunti con il presidente russo Vladimir Putin. Al momento, ricorda Stano, ci sono delle missioni in corso: una di queste è per l’addestramento militare e attualmente opera al di fuori dell'Ucraina. “Si sta discutendo se spostare parte di queste attività o estendere il mandato della missione anche all'Ucraina, ma in questa fase non si tratta di un'iniziativa che verrebbe approvata all'unanimità da tutti gli Stati membri”, specifica Stano. La posizione europea è invariata, ricorda il portavoce: oltre a sostenere la difesa di Kiev, i Ventisette sostengono “tutti i possibili sforzi di pace basati sulla filosofia di una pace giusta per l'Ucraina. Ciò significa rispettare la Carta delle Nazioni Unite, il diritto internazionale, la sovranità, l'integrità territoriale e l'indipendenza dell'Ucraina e tutto ciò che è utile all'Ucraina”, spiega. Il dibattito sull'invio di truppe europee, si è riacceso dopo che la Corea del Nord ha inviato i suoi soldati a combattere a fianco della Russia. L’Unione Europea è “molto preoccupata per la crescente cooperazione militare tra Russia e Corea del Nord” e per “i trasferimenti di armi che avvengono” tra i due Paesi, aveva detto Stano pochi giorni fa. “Se fossero confermati i trasferimenti di soldati dalla Corea del Nord alla Russia”, ha aggiunto Stano, “verrebbe segnato un altro livello di escalation e un aumento significativo della loro cooperazione, il che vorrebbe dire che la Corea del Nord e la Russia sfidano ancora di più il diritto internazionale. E significherebbe che Mosca non è assolutamente interessata a cercare soluzioni pacifiche”. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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