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Gli Stati Uniti fissano il limite: l'Ucraina può utilizzare armi americane per colpire obiettivi militari nel territorio della Russia entro 100 km dal confine tra i due paesi. E' il Washington Post ad accendere i riflettori sulle nuove 'regole' dettate dagli Usa. Il limite, secondo due fonti ucraine consultate dal quotidiano americano, impediscono a Kiev di colpire basi da cui la Russia fa partire attacchi pesantissimi, che portano al lancio delle devastanti bombe 'plananti' FAB 3000 in grado di produrre danni enormi. Gli Usa, come è noto, da alcune settimane hanno autorizzato l'Ucraina ad utilizzare le armi fornite da Washington per colpire obiettivi oltre il confine. Kiev, però, avrebbe ricevuto un'indicazione chiara: non si può andare oltre i 100 km nel territorio russo. "Gli Stati Uniti hanno concordato di consentire all'Ucraina di utilizzare armi americane" per colpire "aree da cui le forze russe cercano di conquistare territorio ucraino", la formula utilizzata da un portavoce del Pentagono, il maggiore Charlie Dietz. "Questo discorso non coinvolge la geografia o un determinato raggio, ma se l'Ucraina attacca o sta per colpire l'Ucraina dal proprio territorio, l'Ucraina ha i mezzi per rispondere alle forze che colpiscono da aree oltre il confine", dice il portavoce senza fare riferimento a limiti espliciti. Il semaforo verde americano comprende anche l'uso di sistemi di difesa che potrebbero colpire aerei russi "se questi si apprestano a fare fuoco nello spazio aereo ucraino". Dalla Casa Bianca, parole di tenore simile. "Non si tratta di geografia", dice il consigliere per la Sicurezza nazionale, Jake Sullivan, alla Pbs. "Si tratta di buon senso. Se la Russia attacca o si appresta a farlo dal proprio territorio, ha senso consentire all'Ucraina di colpire al di là del confine": anche in questo caso, niente riferimenti a limiti chilometrici. In realtà, evidenzia il Washington Post, a Kiev conoscono una reazione diversa: nessuno arriva a contraddire pubblicamente le posizioni americane, ma le forze armate ucraine sanno di non avere carta bianca nella scelta degli obiettivi militare da colpire in territorio russo. L'analisi delle azioni condotte dall'Ucraina nelle ultime settimane, per contrastare l'offensiva russa sulla regione di Kharkiv, confermerebbero l'esistenza di vincoli e limiti più o meno rigidi. E' noto che Kiev non può utilizzare i missili Atacms a lungo raggio per infliggere danni al di là del confine. "Le armi americane hanno assolutamente cambiato il quadro. Il nemico accusa il colpo, specialmente sulla linea del fronte", dice una fonte ucraina, aggiungendo però che "né il raggio né la categoria" di armi utilizzabili "è sufficiente". Lo scenario è confermato dall'analisi dell'Institute for the study of war (Isw), il think tank americano che monitora la guerra sin dall'inizio: l'Ucraina può colpire "una superficie ridotta lungo il confine" e in questo modo ha ridotto di circa il 15% l'area che le forze armate russe utilizzano come piattaforma per lanciare attacchi: "La svolta americana" con l'autorizzazione condizionata a utilizzare armi in territorio russo "è un passo nella giusta direzione ma da sola non è sufficiente per minare in maniera ampia le operazioni russe". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)