(Adnkronos) –
Potrebbe essere a Bruxelles, nel ruolo di ambasciatore, la 'via di fuga' del dimissionario ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ormai fuori dal governo di Kiev dopo l'annunciato rimpasto voluto dal presidente Volodymyr Zelensky. La notizia delle possibili dimissioni, concretizzatosi con una lettera presentata alla Verkhovna Rada (il Parlamento di Kiev) e con la quale ha chiuso una parentesi da capo della diplomazia ucraina durata quattro anni e mezzo, era stata anticipata nella serata di martedì dai media locali. I motivi del passo indietro di Kuleba – arrivato poche ore dopo la strage russa di Poltava – non sono ancora noti.
Gli ultimi due anni e mezzo sono stati per Kuleba a dir poco sfidanti. L'invasione su larga scala dell'Ucraina ha segnato indelebilmente il suo mandato. Il ministro, uno dei volti più riconoscibili all'estero del governo di Kiev, ha cercato in questi 30 mesi di costruire una solida rete politica di sostegno al suo Paese, cercando allo stesso tempo di convincere i suoi alleati occidentali a fornire all'Ucraina tutte le armi necessarie per la sua sopravvivenza. Un impegno senza sosta, testimoniato dalla sua presenza in decine di riunioni e conferenze internazionali che avevano al centro la crisi Ucraina, e da un 'martellamento' incessante sui social. Anche una volta rassegnate le dimissioni, in un lungo post pubblicato su X nelle scorse ore ha condannato l'ennesimo attacco "brutale" della Russia, stavolta contro Leopoli e Kryvyi Rih, ed esortato "tutte le capitali, i ministri e le organizzazioni internazionali a condannare fermamente il crimine di guerra della Russia contro i civili". Quindi ha lanciato un nuovo appello agli alleati a consegnare in fretta "i sistemi di difesa aerea e le munizioni promessi" nonché a consentire all'Ucraina di lanciare attacchi a lungo raggio sugli obiettivi militari legittimi in territorio russo.
Il successore di Kuleba non è ancora noto, ma dovrebbe essere annunciato oggi. Diversi media ucraini, citando fonti anonime, hanno indicato il suo vice, Andrii Sybiha, probabile nuovo ministro degli Esteri. Chiunque esso sarà, accompagnerà Zelensky all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite che si riunirà a New York nelle prossime settimane.
Nato nel 1981 a Sumy, il 43enne Kuleba è sposato e ha due figli: Yehor (nato nel 2006) e Liubov (nata nel 2011). Sua moglie Yevhenia è stata nell'ottobre 2020 la capolista del partito Servitore del Popolo alle elezioni locali di Kiev. Laureato presso l'Università di Kiev 'Taras Shevchenko' in diritto internazionale – materia in cui vanta anche un dottorato – Kuleba ha lavorato dal 2003 al ministero degli Esteri e alla missione permanente dell'Ucraina presso l'Osce. Nel 2016 venne nominato rappresentante permanente dell'Ucraina presso il Consiglio d'Europa. Dall'agosto 2019 al marzo 2020 è stato vice primo ministro per l'Integrazione euro-atlantica dell'Ucraina. Dal quattro marzo 2020 era ministro degli Esteri.
Nella sua storia c'è anche un breve passaggio in Italia. Il ministro dimissionario, infatti, fu ospitato in Irpinia negli anni dopo il disastro di Chernobyl, avvenuto nel 1986. Ricordò il periodo trascorso da ragazzo in Italia e la famiglia che lo ospitò ad Atripalda in un'intervista al Tg1 dell'aprile 2022. "Dopo che avremo vinto la guerra, la prima visita che farò privatamente, non in qualità di ministro, sarà in Italia per ricordare tutti i momenti passati nel vostro Bel Paese", dichiarò allora Kuleba. Tra i ricordi citati, la Coppa del Mondo del 1994 con il "fantastico" Roberto Baggio e una pizza margherita "semplice, ma molto buona". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)