L’Ulss 7 Pedemontana chiama l’esercito (speriamo disarmato!) con i militari che saranno messi a disposizione nei centri tampone esattamente come è accaduto lo scorso anno, in piena pandemia però allora senza vaccinazioni di massa – scrive nella nota che pubblichiamo Maria Teresa Turetta (qui altre sue note su ViPiu.it, ndr) segretario nazionale vicentino di CUB Pubblico Impiego -.
Il direttore del Dipartimento Prevenzione dell’Ulss 7 Pedemontana dott. Liviano Vianello ammette pubblicamente che con la vaccinazione tutto avrebbe dovuto funzionare al meglio, in tempi più brevi ma invece siamo di nuovo a chiedere soccorso all’esercito per dare assistenza sanitaria puntuale ai cittadini perchè i contagi stanno dilagando alla grande.
Le domande che ci poniamo come sindacato sono politiche e organizzative: perchè in 20 mesi di pandemia si è puntato tutto sulla campagna vaccinale investendo miliardi e non si sono implementate le strutture sanitarie di prevenzione e di ricovero ospedaliero e i servizi sanitari territoriali ? Perchè non si impiegano i sanitari sospesi all’Ulss 7 Pedemontana (e sono parecchie centinania) nei centralini a tema per rispondere ai cittadini che sospettano un contagio?
La sanità pubblica in Veneto sta collassando: non ci sono medici di base, non ci sono operatori sanitari, centinaia di sanitari sono stati sospesi a casa senza stipendio mentre i contagi dilagano nonostante una campagna vaccinale “di massa”.Per curare gli ammalati Covid e anche tutti gli altri che attendono cure per altre patologie, servono assunzioni di medici di base, infermieri, operatori sanitari e servizi sanitari territoriali e di prossimità; oltre a ciò appare evidente che il vaccino non ha risolto granchè visto l’elevata contagiosità del virus e delle sue varianti, per affrontarlo quindi servono risorse da destinare alla ricerca in cure alternative al vaccino, che già sono in parte note ai più. A buon intenditor …..
Maria Teresa Turetta, segretario nazionale CUB Pubblico Impiego