Di una cosa siamo certi – scrive nella nota che pubblichiamo la Segreteria provinciale Funzione Pubblica CGIL Vicenza a firma Lara Donati: i lavoratori e le lavoratrici dell’Ulss 7 Pedemontana, così come tutto il personale che da due anni sta affrontando in prima linea l’emergenza sanitaria, le maniche se le sono rimboccate eccome, senza cedere di un millimetro. Ma di un’altra cosa siamo certi, e cioè che buona volontà e impegno sono senz’altro importanti, ma mica si può liquidare la questione in modo così semplicistico. Servono professionalità, competenze, esperienza. E non è solo questione di rispetto nei confronti di coloro che questa professionalità la esprimono ogni giorni, ma anche di sicurezza, per chi lavora e per chi viene curato.
Già a fine settembre la Funzione Pubblica CGIL di Vicenza era intervenuta con l’Ulss 7 sulla spinosa questione della guida dell’auto medica presso l’Ospedale di Bassano del Grappa, chiedendo un’attenta verifica sull’organizzazione esistente, oltre che la piena applicazione della normativa regionale.
Ma solo in queste settimane i nodi sono venuti al pettine, quando dal mese di novembre, dopo una breve informativa sindacale, le uscite con l’auto medica sono state affidate al personale infermieristico, che ha sostituito gli autisti soccorritori.
In argomento la nostra richiesta è chiara da tempo: serve che l’auto medica sia fornita dell’intero equipaggio di cui necessita, ognuno per il proprio specifico ruolo professionale, senza inutili forzature.
L’autista soccorritore, oltre ad avere le competenze di guida adeguate, ha esperienza del territorio ed è dunque in grado di raggiungere nel minor tempo possibile il luogo in cui si necessita di un intervento.
L’infermiere a bordo è colui che sa mettere subito a disposizione la professionalità necessaria per dare un primo soccorso qualificato. Un soccorso, quello della prima ora, che fa spesso la differenza anche rispetto alla buona riuscita delle cure successive.
Il medico completa un’equipe di alto livello, che in questi anni è stata in grado di dare risposte efficaci, rinnovando il proprio modello organizzativo per garantire una cura sempre più qualificata per la cittadinanza.
A questo punto ci chiediamo: qual è lo scopo della sperimentazione messa in campo? I dati che verranno raccolti sul nuovo funzionamento dell’auto medica non rischiano di portare l’Azienda a dichiarare, in un prossimo futuro, che il personale è insufficiente e che quindi bisogna esternalizzare? Perché lo sappiamo, di infermieri c’è un bisogno sempre crescente, mentre le graduatorie per le assunzioni languono.
Del resto, non sarebbe la prima volta che assistiamo ad una esternalizzazione in questo ambito! I viaggi in ambulanza non urgenti sono già stati affidati a soggetti privati, e questo porta ciclicamente a disservizi, a pazienti e familiari. Sempre in Pronto Soccorso, una parte del servizio di emergenza viene gestito da medici afferenti ad una cooperativa. Dove si vuole arrivare?
A nostro avviso serve intervenire subito e in modo semplice, cambiando l’organizzazione e conformando il modello a quanto previsto dalla normativa regionale sull’accreditamento delle auto mediche. Regole che prevedono in modo chiaro che sull’auto essere presente un autista soccorritore. Tra l’altro, ad oggi, il personale autista soccorritore non è carente e, qualora ciò avvenisse, l’Ulss 7 potrebbe attingere da una graduatoria ancora attiva.
Come Funzione Pubblica CGIL ribadiamo che ogni professionista ha un suo ruolo specifico, e che sovrapposizioni e confusione rischiano di creare un disservizio, altro che efficienza.
Per il resto, evitiamo di entrare in polemica con chi a sproposito fa il primo della classe, arrogandosi il diritto, che non gli compete, di farsi interprete del pensiero e delle altrui intenzioni. Davvero, non ne vale la pena.
Per la Segreteria provinciale Funzione Pubblica CGIL Vicenza Lara Donati