Nel corso della serata di ieri è stato attuato un ulteriore servizio interforze nel comune di Vicenza per il contrasto alla criminalità diffusa, allo spaccio di stupefacenti e all’immigrazione irregolare. Sono state interessate le principali zone cittadine oggetto di segnalazioni ed esposti: Campo Marzo, Piazzale Bologna, le piazze del centro storico, Corso SS Felice e Fortunato, Viale San Lazzaro e zone limitrofe, molti quartieri dei settori Ovest ed Est della città. Controllati anche alcuni bar oggetto di segnalazioni da parte dei residenti nella zona di Via Parini, Viale San Lazzaro e Via Lanza.
Alle attività hanno collaborato la Questura di Vicenza (Volanti, Immigrazione e Polizia Scientifica, Polizia Ferroviaria), il Reparto Prevenzione Crimine di Padova, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza con una unità cinofila antidroga, il Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri e la Polizia Locale di Vicenza. Sono stati impiegati in tutto circa 30 uomini e donne dei citati comandi.
I risultati del servizio interforze:
– Identificate/controllate 190 persone, di cui 57 stranieri e 42 con precedenti penali e/o di polizia, controllati 39 veicoli e 2 esercizi pubblici/bar e/o sale scommesse.
L’operazione condotta dalle Forze di Polizia, che si inserisce nell’ambito delle iniziative concertate dal Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica per migliorare le condizioni di sicurezza effettiva e percepita sul territorio, ha portato all’arresto di E.A., 32enne cittadino nigeriano, residente a Vicenza. Per la precisione nel pomeriggio del 27 settembre u.s., a Vicenza, i militari della locale Stazione Carabinieri procedevano al controllo di un cittadino nigeriano che, in Corso SS Felice e Fortunato, veniva trovato in possesso di circa 7 grammi di cocaina e 8 di eroina, suddivise in 24 dosi, e la somma contante di oltre 1000 euro ritenuta provento dell’attività di spaccio. Dichiarato in stato di arresto per il reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini dello spaccio, al termine delle formalità di rito veniva condotto in regime di detenzione domiciliare come disposto dall’Autorità Giudiziaria in attesa del giudizio di convalida.
“Si rappresenta che la misura è stata adottata di iniziativa da parte del Comando procedente e che per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna o forme analoghe”.