Ultrabericus Trail: Angella e Saggin hanno la meglio su pioggia e fango

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Ultrabericus Trail: la salita di Monte Berico
Ultrabericus Trail: la salita di Monte Berico

Giornata piovosa sui Colli Berici per la Ultrabericus Trail 2025, competizione che ha comunque portato sul parterre quasi 2.000 concorrenti che si sono sfidati nelle cinque diverse prove in programma.

Nella gara Integrale con i suoi 65km e 2.500mD+ vittoria per il bresciano Diego Angella e per la vicentina Irene Saggin. Stesso tracciato ma frazionato in due tranche, la prova a staffetta Twin Lui&Lei è andata alla coppia composta da Daniel Vinco e Sofia Toniolo. Nella Marathon (43km e 1.500mD+) successo targato Zan Zepic e Dinahlee Calzolari, mentre ad aggiudicarsi la “corta” Urban (21km e 700mD+) sono stati Mirco Soprana e Mali Nuša.

Com’è andata nella prova Integrale

Nella Integrale starting grid ad altissimo livello e giochi che si aprono fin dalle prime battute con una truppa di concorrenti decisi a segnare il passo nel segno dei vari Angella, Bonfante, Marchi, Verlato, Barbieri, Wegher, Bassi, Affolati, ma come da pronostici la battaglia si è ben presto focalizzata tra Brescia e Bergamo con i due finalisti dell’edizione 2024, Diego Angella e Nicola Bassi a contendersi l’arrivo davanti a tutti. Una sola la differenza: le gambe. Per Bassi, infatti, la giornata non è stata quella giusta e, per sua stessa ammissione, «non avevo le gambe per tenere il passo di Diego (Angella – ndr)». E proprio Angella, al contrario, con i rigori di una primavera che tarda ancora ad arrivare nel Vicentino, si è trovato a proprio agio e ha ingranato la marcia giusta per fare la lepre e staccare sull’arrivo Bassi di oltre 20 minuti, segnando il terzo tempo migliore di sempre in 05:34:53. In terza piazza arrivava a 06:04:57 Marco Ghelfi.

In gara donne le scommesse alla vigilia non erano così scontate, con una Veronica Maran a caccia di poker di vittorie, dopo i successi consecutivi tra il 2021 e il 2023 e una Irene Saggin, per molti in grande forma, decisa a fare bene sui tracciati che ormai conosce a menadito.  Detto, fatto. Nonostante il fango, la vicentina Saggin ha impiegato pochi chilometri per trovare il giusto ritmo, con una Maran arrembante sempre alle calcagna. Sguardo avanti e pedalare, ma ai vari passaggi di Arcugnano, Pederiva, San Donato i minuti di distacco erano sempre troppo pochi per rilassarsi. A decidere il tutto, però, sono stati gli ultimi 15 chilometri. Fango, fango e ancora fango. La Saggin sembra quasi scivolare via e vincere tutta sola sotto la Basilica Palladiana, mentre la Maran perdeva minuti preziosi che comunque le permettevano di chiudere con un secondo posto di tutto rispetto, migliorando anche rispetto ai tempi delle scorse edizioni. A completare il podio di giornata a 07:33:10 arrivava poi Aurora Invernizzi.

Qui Marathon

Nella Marathon lo sloveno Zan Zepic, anche lui tra i favoriti, partiva già davanti, con qualche rapido botta e risposta con i vari Carrara, Fabris, Roccon. Primi 10 km per rodare le gambe e poco dopo Arcugnano metteva i naso davanti, tenendo bene a bada in particolare un Luca Carrara all’apparenza deciso a dire la sua, ma costretto poi a soccombere nella seconda parte della gara, complice forse il fondo fangoso non certo adatto a lasciar correre le gambe. Zepic non doveva a quel punto accelerare più di tanto per tagliare per primo il traguardo siglando così la sua seconda vittoria consecutiva in casa Ultrabericus.
Al femminile una Dinahlee Calzolari faceva la parte della leonessa, lei che avrebbe tanto voluto correre la prova Integrale, ma dopo una Transgrancanaria chiusa solo tre settimana fa in sesta piazza, ha preferito non caricare eccessivamente le gambe. Eccola comunque là davanti per tutti i 43 km messi a ruolino, con un’avversaria come Nicol Guidolin costretta a guardare solo i fanalini di coda e accontentarsi di un secondo posto chiuso a poco più di un minuto di distanza. Terza piazza per Alice Vaccari.

Non chiamatela “corta”

La chiamano “corta”, ma la Urban di Ultrabericus, con i suoi 21 km è invece gara che spinge, una di quelle che non è semplice pronosticare perché qualche underdog ispirato dall’off road in salsa vicentina salta sempre fuori per scompaginare le carte. Così è stato nel segno di un Mirco Soprana, runner veronese che aveva un solo cruccio: non farsi staccare da quel Alberto Garcia che lo scorso anno era finito fuori dalla corsa al podio per un errore di percorso e che in questo 2025 tornava in gara con le bave alla bocca. Ed infatti, lo spagnolo non ha certo lasciato tregua al portacolori del Durona Team, inseguendolo da bravo segugio, rallentato solo da un fango persistente in tutto il percorso. Attacchi e risposte, in un virtuale scambio di fioretti, ma alla fine ad avere la meglio era Soprana, che chiudeva con il tempo di 01:41:10 con un margine di 2 minuti e mezzo su Garcia. Terzo, di poco più arretrato, Daniele Montecalvo.

La corsa rosa è stato invece affaire per la slovena Mali Nuša, compagna di Zan Zepic, che si è messa a fare l’andatura fin dalle prime battute, chiarendo che non ce ne sarebbe stato per nessuno, neppure per la trentina Valentina Monsorso o la neo mamma Gaia Signorini, costrette a stare dietro. Il podio finale si componeva così con la Nuša, seguita dalla Monsorno e una Linda Meridio abile a scappare davanti alla Signorini.

Staffetta e Nordic al traguardo

Confermati sul podio della staffetta i nomi che si vociferavano alla vigilia della prova, con Daniel Vinco e Sofia Toniolo che costruivano un bel distacco nella prima frazione per poi governare e tagliare il traguardo davanti nell’ordine alle coppie composte da Gianluca Barbiero e Alessandra Olivi e da Lucia Forte e Fabio Capuzzo.

Infine, quinta prova della giornata è stata quella riservata al nordic walking che è andata a Raffaele Gambasin, rallentato come molti altri atleti in gara da pioggia e fango. Dietro a lui hanno chiuso Silvano Zanella e Bernard Leroy Olivier.

Al femminile vittoria per Monica Tita, davanti a Roberta Arca e Chiara Ortolani.

Ultrabericus Trail è partner della prima edizione del Vicenza Running Festival, manifestazione promossa da Confindustria Vicenza, in occasione del suo 80° anniversario della fondazione, a testimonianza del profondo legame che la Città del Palladio può vantare con il mondo della corsa. La kermesse propone, dall’8 al 16 marzo, un calendario di 19 eventi, tra corsa su strada, trail running, camminata, nordic walking, non senza dimenticare orienteering e trekking urbano.
Ultrabericus Trail 2025 è resa possibile grazie al supporto di AGSM AIM, Volksbank, Oliviero Toyota, iRun, WhySport, Wild Tee, La Corte dei Miracoli, Studio Sintesi, Lucky Brews, e dei partner tecnici Sambo Servizi, Manaly Stand Eventi, Elleerre, Fisio Carolo, Loison, Hotel Michelangelo. La grande macchina di gara è targata Ultrabericus Team con Croce Rossa Italiana, Associazione Nazionale Alpini Sezione di Vicenza, Proloco Arcugnano, Circolo Fotografico Leoniceno e la preziosa collaborazione dei Comuni di Vicenza, Arcugnano, Brendola, Zovencedo, Val Liona, Barbarano Mossano, Villaga, Nanto, Castegnero.

Le dichiarazioni dei protagonisti

Diego Angella (ASD Sicurlive Sport Team – La Sportiva) – Vincitore Integrale 65km

«Ogni tre passi scappava una scivolata, ma il meteo è quello che preferisco, sentivo che avevo l’energia giusta per questa gara e così è stato. Sul finale è stata impegnativa perché l’alto passaggio di atleti della Marathon e della Urban aveva creato ancora più fango per cui ho cercato di mantenere soprattutto la stabilità nella corsa ed è andata molto bene. Mi dicono infatti che il tempo di oggi è il terzo migliore di sempre su questo tracciato e la cosa mi dà molta soddisfazione.»

Irene Saggin (Ultrabericus Team) – Vincitrice Integrale 65km

«Gara dura quest’anno, soprattutto negli ultimi 15 km dove si faceva fatica a restare in piedi tanto era il fango sul percorso. Ho cercato di fare la mia gara ma sapevo di avere sempre Veronica Maran dietro. Ai vari passaggi me la davano prima ad un minuto, poi a due, quindi ho continuato a guardarmi le spalle. Adesso mi concentro a prepararmi per bene per gli 80km della Trans d’Havet di luglio che sarà anche Campionato Italiano, quindi la qualità sarà molto alta anche lì e vorrei puntare a fare bene.»

Zan Zepic (Salomon Slovenia) – Vincitore Marathon 43km

«Oggi facciamo festa in famiglia (la compagna Mali Nuša ha vinto la gara Urban femminile – ndr). Per me è stata una gara bellissima, perché le gambe giravano bene. Peccato per il fango, che però non ha impedito di divertirsi e vincere qui a Vicenza per il secondo anno di fila.» 

Dinahlee Calzolari (Team Mud&Snow ASD – The North Face IT) – Vincitrice Marathon 43km

«L’anno scorso ho partecipato alla prova Twin e mi è molto piaciuto il percorso tanto che quest’anno avrei fatto volentieri la prova Integrale, ma ho preferito poi optare per la Marathon visto che solo tre settimane fa ero alla Transgrancanaria e non ho avuto il tempo utile per recuperare. Ma è solo un rinvio, perché il prossimo anno voglio cimentarmi in quei 65 km.»

Sofia Toniolo/Daniel Vinco (Bolf Team ASD) – Vincitori straffetta Twin Lui&Lei 34+31km

«Si è rivelata una gara più muscolare del previsto, ma abbiamo costruito un buon vantaggio nella prima frazione, restando al passo dei vari Angella, Zepic, Bassi, e questo ci ha permesso di restare in testa portando a casa questa bella vittoria.»

Mirco Soprana (Durona Team) – Vincitore Urban 21km

«Sono molto contento di questa vittoria, è stata una bella nuotata. Dopo il secondo posto dello scorso anno, chiudere davanti a tutti quest’anno è una grande soddisfazione. Il percorso oggi è stato davvero molto impegnativo, in certi punti era quasi impossibile correre, ma ce l’ho messa tutta. Nei primi chilometri siamo sempre stati insieme io e Alberto Garcia, non riuscivo a staccarlo, poi in salita sono riuscito a dare quel qualcosa in più per costruire il distacco, controllare e restare davanti.»

Fonte https://ultrabericus.it/