Che l’umorismo abbia nella politica il suo maggior serbatoio di idee fa parte della storia dell’umanità. D’altra parte il potere, per nostra fortuna, produce sempre degli anticorpi a sé stesso che possono tramutarsi sia in rivoluzioni sia semplicemente in sberleffi.
Ma c’è, e viene praticata, una terza via: quella della presa del potere da parte della satira e dell’umorismo, cosa che a volte gli è riuscita.
In Italia abbiamo l’esempio di Beppe Grillo che con il suo Vaffa ha perculato mica male la politica per poi entrarvi a pieno titolo ai livelli più alti e finire a sua volta, come da giusta regola, tra gli sbeffeggiati.
Ma nel nostro bel paese quella di Grillo non è stata una idea originale.
Nel 1953 l’editore Corrado Tedeschi fondò il Partito Nettista Italiano, meglio conosciuto come Partito della Bistecca perché nel programma, tra tutte le promesse irrealizzabili, c’era quella di assicurare ad ogni italiano ogni giorno una bistecca di almeno 450 grammi. Prese lo 0,02% a livello nazionale e lo 0,14% a Firenze. Il suo motto “W la pacchia!” avrebbe urtato non poco Salvini.
Nel 2017 a Piacenza si presentò candidato sindaco Stefano Torre con un programma che prevedeva di costruire un vulcano in città, di abolire la morte e anche i vigili urbani, raccolse ben il 4,28% dei voti.
Il fenomeno naturalmente non è solo italiano.
Coluche (Michel Gerard Joseph Colucci) comico francese di chiare origini italiane, dichiarò di volersi candidare alle elezioni presidenziali del 1981 sostenuto da Charlie Hebdo. I sondaggi, ad un certo punto lo accreditarono di un incredibile16%. Ma la morte violenta del suo manager, avvenuta per motivi passionali, e una serie di minacce lo fecero desistere.
Nel Regno Unito, dal 1983, si presenta con frequenza alle elezioni a vari livelli L’Official Monster Raving Loony Party fondato dal musicista David Sutch, morto suicida nel 1999. Dichiaratamente provocatorio non persegue altro obiettivo che ridicolizzare la politica in generale. A volte riesce persino ad eleggere un rappresentante.
In Germania si fa ampiamente notare il Die Partei, fondato nel 2004, che nelle elezioni europee del 2019 ha ottenuto il 2.4% dei voti.
La sua, certamente assurda, campagna elettorale è stata svolta, attraverso omonimi dei gerarchi nazisti e con lo slogan “Ogni voto conta, persino il tuo”.
Nella infelice , oggi, Ungheria il Partito del Cane Ungherese a Due Code, dal 2006, ha provato a movimentare, per ribellarsi al clima autoritario, con slogan come “Birra gratuita”,“Un giorno solo di lavoro alla settimana” ma, democraticamente, gli hanno impedito di potersi presentare alle elezioni.
Infine un trionfo.
Alle elezioni presidenziali del 2019 in Ucraina ha vinto un comico televisivo, Vladimir Zelenski.
C’è chi dice che sia solo il burattino di potentati.
Ma la cosa interessante è che la gente ha dato credito ad un neofita della politica senza nessuna esperienza.
Posso dire che sono preoccupato anche se capisco il senso di tutti questi avvenimenti?
Non vorrei però che un domani, trovandomi in sala operatoria per un trapianto di fegato, in seguito ad un plebiscito popolare, invece di Mauro Salizzoni mi si presentasse Luciana Litizzetto.
Mi allargo e mi metto a dare consigli di lettura. Il primo libro, SOLO SE MI CREDI, è una storia d’amore e di anarchia, ovvero di bellissime utopie di cui abbiamo immensamente bisogno e che non è detto non si realizzino mai. Lo trovate in libreria per i tipi della Rizzoli.