Un aiuto a chi aiuta, oltre ogni confine: che cos’è e come funziona il testamento solidale per le organizzazioni non profit

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Il comitato testamento solidale nasce nel 2013 da un lavoro di sei associazioni per diffondere e comunicare i lasciti solidali, cioè un modo per aiutare il mondo del non profit partendo da Action Aid, Ail, Aism, Fondazione don Gnocchi, Lega del Filo d’oro Save the Children, fino ad arrivare a 23 associazioni. Ne abbiamo parlato con Rossano Bartoli, portavoce del comitato e presidente della Lega del Filo d’oro. “I lasciti solidali diventano sempre più importanti nella raccolta fondi – ci ha spiegato – le diverse organizzazioni si erano messe insieme per trasmettere il concetto di fare testamento prevedendo lasciti solidali in collaborazione con il consiglio nazionale del notariato”.

“Oggi siamo in una situazione più favorevole rispetto a quando abbiamo iniziato, il numero di persone che hanno dichiarato di averlo già fatto o di farlo è in continua crescita. Per alcune delle nostre organizzazioni il lascito solidale è diventato importante costituendo fino al 25-30% di quanto ricevuto in donazioni”.

Effetto Covid?

“Con il Covid molte persone hanno pensato al futuro e quindi sono aumentati anche i testamenti e i lasciti. Oggi un testamento si può fare da soli, si possono donare anche 1000 euro, una cifra alla portata di tutti i cittadini, senza intoccare gli interessi degli eredi; è una modalità semplice che consente di essere utili anche nelle fasce più giovani, c’è consapevolezza di questo strumento”.

Una società che cambia

“Il Veneto è una regione generosa, sul versante della raccolta fondi generale la maggioranza dei cittadini non conosceva questa possibilità, razionalmente fare testamento è utile per decidere in autonomia dove andranno i propri averi. C’è comunque una legge che tutela gli eredi, ma la nostra società è in evoluzione e le famiglie sono meno numerose, tante persone non hanno figli, ci sono patrimoni che rischiano di essere dispersi andando allo Stato o a persone che non si conoscono”.

La Lega del filo d’Oro

“La Lega del filo d’Oro si occupa di persone sordo-cieche e di disabilità serie legate per esempio a parti molto prematuri e pluriminorazioni, da bambini di pochi mesi ad anziani, circa 190mila secondo Istat”.

Il rapporto con il Veneto

“Un architetto vicentino ha disegnato tutti gli arredi della Lega del filo d’oro, che ha una sede a Padova dal 2015. La nostra attività richiede un grosso sforzo per quanto riguarda le risorse umane, minimo due operatori per ciascuno, uno standard elevato del servizio.

“Abbiamo compiuto 56 anni, siamo presenti in 10 regioni di cui 5 con strutture sul territorio. Offriamo un programma individuale a livello riabilitativo e rieducativo nella sede delle Marche, con opportunità di trasferire conoscenze specifiche a livello di servizi per il territorio (scuola, lavoro, famiglia) in collaborazione con i servizi che esistono.