Il 23 dicembre, presso il Centro Diocesano “A. Onisto” di Vicenza, si è tenuta la tradizionale conferenza stampa di Natale con il vescovo Giuliano Brugnotto, che ama farsi chiamare semplicemente vescovo Giuliano. L’incontro ha offerto un momento di scambio reciproco di auguri natalizi e un’occasione per riflettere sui temi cardine del 2024 e sulle prospettive per il nuovo anno, all’insegna del tema del Giubileo 2025: “Pellegrini di Speranza”.
Suor Naike Monique Borgo ha aperto l’evento ripercorrendo i principali fatti ecclesiali dell’anno, a partire dalla Messa dei Popoli del 6 gennaio, occasione di accoglienza per giovani ucraini, fino alla beatificazione in Congo di quattro nuovi martiri, due dei quali vicentini. Tra gli eventi più rilevanti, oltre alla “creazione” dello scalabriniano bassanese Fabio Baggio quale quinto cardinale vicentino, il cinquantesimo anniversario degli scout diocesani, il primo Festival di Pastorale Giovanile e l’apertura delle celebrazioni per i cinquant’anni di Radio Oreb. Suor Naike ha inoltre sottolineato l’importanza degli incontri vicariali e delle iniziative volte a promuovere un rinnovamento della Chiesa locale.
L’intervento del vescovo Giuliano
Il vescovo Giuliano, nel suo secondo anno di ministero a Vicenza, ha espresso gratitudine per il coinvolgimento crescente dei giovani, evidenziando il contributo positivo portato dall’Azione Cattolica e dagli scout. Ha sottolineato la necessità di una Chiesa capace di ascoltare e coinvolgere le nuove generazioni, rispondendo alle loro aspettative di accoglienza e protagonismo.
Tra i temi affrontati, il vescovo ha ribadito l’importanza della riforma delle unità pastorali, che saranno ridotte da 90 a 50 per favorire una maggiore collaborazione tra parrocchie (leggi anche l’articolo a firma di suor Naike e di don Alessio Graziani, direttore de La Voce dei Berici, su VicenzaPiù Viva n. 294 di dicembre in edicola e online per gli abbonati, ndr). Ha spiegato che la riorganizzazione non può essere imposta dall’alto, ma deve essere frutto di un processo condiviso con le comunità locali. Per questo motivo, a gennaio si terrà un seminario di studi dedicato a modelli di collaborazione e alla destinazione dei beni ecclesiastici.
Il cammino sinodale, avviato a livello nazionale, rappresenta un’opportunità unica per promuovere una Chiesa più inclusiva secondo il vescovo Giuliano, che ha anche evidenziato l’importanza di un discernimento condiviso, che coinvolga sacerdoti, diaconi e laici, assegnando a questi ultimi ruoli di responsabilità nella conduzione delle comunità.
Le domande del direttore
Come direttore di ViPiu.it e VicenzaPiù Viva ho sollevato questioni di rilevanza sociale riferendomi a una diocesi che è tra le prime 10 d’Italia. La prima domanda, dopo l’evidenziazione da parte di colleghi dei problemi della criminalità fattuale, ha riguardato la criminalità morale invisibile, ossia la mancanza di opportunità lavorative per i giovani, che spesso li costringe a emigrare. Il vescovo ha concordato sul fatto che questa situazione sia una forma di ingiustizia sociale, sottolineando la necessità di offrire ai giovani prospettive concrete e di riconsiderare le priorità politiche per favorire la permanenza dei talenti sul territorio.
La seconda domanda ha toccato il tema dell’abitazione, evidenziando la difficoltà di molte famiglie, sia italiane sia straniere, di accedere a una casa, mentre centinaia di alloggi sono destinati a prezzi notevolmente più lucrativi rispetto a quelli di mercato e, forse, non sempre nel rispetto delle leggi fiscali, a operatori e operatrici del sesso, che, come anche evidenziato dal nostro approfondimento su VicenzaPiù Viva di febbraio, pullulano in città e in provincia. Il vescovo ha descritto il fenomeno come una sfida collettiva, richiamando l’attenzione sull’uso di molte abitazioni nel comune di Vicenza da parte di un singolo ospite e auspicando un’azione politica più incisiva per risolvere il problema.
La terza questione ha riguardato l’abbandono del centro storico e il futuro delle strutture della diocesi, come il Vescovado e il Palazzo delle Opere Sociali. Il vescovo ha spiegato che sono in corso trattative per destinare tali spazi a finalità sociali, senza prospettive di alienazione, ma favorendo l’uso condiviso con enti pubblici e privati. Il vescovo ha, inoltre, annunciato l’ampliamento della collezione Nonis del museo grazie a una donazione del cardinale trevigiano Tommasi, anche lui scalabriniano.
Infine, ho ritenuto di dover chiedere un commento sulle guerre, che da sempre hanno mietuto più vittime fra civili e bambini che non tra i militari, anche se oggi sembra meravigliare questo dato di fatto storico, e sul ruolo della Chiesa nell’educare alla pace. Il vescovo Giuliano Brugnotto ha citato le parole di Papa Francesco sulla “terza guerra mondiale a pezzi”, ribadendo l’urgenza di promuovere una cultura della pace e di sviluppare una maggiore consapevolezza collettiva.
Alcune altre domande e risposte
Federico Murzio del Corriere del Veneto ha chiesto come la diocesi intenda affrontare il tema dei giovani immigrati di seconda generazione. Il vescovo ha evidenziato l’importanza di progetti educativi e di integrazione, come il lavoro in rete con il Comune e altre istituzioni per creare spazi di aggregazione. Ha menzionato l’iniziativa presso l’oratorio di Sant’Andrea come modello da replicare.
Karemi Furlani, per la rubrica Voce e Parola de La Voce dei berici ed della diocesi, ha sollevato la questione dell’impatto negativo dei videogiochi e della violenza nei contenuti digitali sui giovani. Il vescovo ha sottolineato la necessità di un accompagnamento educativo più attento da parte degli adulti, affermando che è fondamentale educare i ragazzi a un uso responsabile della tecnologia.
Sono intervenuti anche il collega de Il Giornale di Vicenza, il fondatore del blog di LaBasilicaVicenza.it e la rappresentante dell’USSI, quest’ultima per proporre al partecipazione di monsignor Giuliano Brugnotto, che ha accettato con gioia, a un corso formativo per giornalisti.
Prospettive future
Guardando al 2025, il vescovo ha annunciato l’istituzione di nuovi ministri lettori e accoliti laici, segnando un passo importante verso una maggiore partecipazione dei laici nella vita ecclesiale. Ha inoltre confermato che la diocesi continuerà a investire su progetti educativi per i giovani, come gli animatori di comunità, e sulla valorizzazione del patrimonio ecclesiastico per scopi sociali.
Conclusione
L’incontro col vescovo Giuliano si è concluso con un augurio di speranza per il futuro, incarnato nel dono del libro “Di cosa è fatta la speranza?” di Emmanuel Exitu e Audrey Taschini che riporta l’esperienza di Cicely Saunders, infermiera di malati terminali, presentato dal vescovo come simbolo di un impegno comune per una società più umana e solidale.
Noi, prima dell’incontro e della bella sorpesa finale, ci eravamo permessi di donargli per Natale, oltre all’ultimo numero di VicenzaPiù Viva anche i due libri “Vicenza. Città (quasi) bellissima” e “Quella strada per il lago (1980 – 2023)”, due umili testi per raccontargli un po’ della Vicenza di cui ora si cura.
“Buon Natale e buon anno a tutti”, ha concluso il vescovo, invitando a vivere il Giubileo 2025 come occasione per riscoprire il senso della speranza.
Non abbiamo potuto che ricambiare gli auguri a nome della redazione, di tutti i collaboratori e dei nostri lettori, qualunque sia la loro fede, o non fede, ma purché abbiamo fiducia o, almeno, speranza in un’umanità migliore di quella che sempre più spesso ci appare sui media nella sua versione peggiore. di violenza personale, di gruppo e di intere nazioni. Con la n minuscola…