#Ruccochi? Un anno di nulla … altri quattro anni di agonia? – scrive in una nota Raffaele Colombara, Consigliere comunale Lista “Quartieri al Centro” – È passato già un anno dall’elezione del sindaco di Vicenza Rucco.
Aveva iniziato la sua ascesa al “potere” con i grandi proclami: dal Patto con i vicentini, in merito ai vergognosi post nazifascisti dei suoi consiglieri, puntualmente tradito; al fatidico Piano Marshall, un piano per risollevare le sorti di Vicenza nei primi cento giorni di mandato, subito evaporato; per non dimenticarci dei famosi 9 punti, che a rileggerli un anno dopo sembrano la più grossa presa per i fondelli mai vista a Vicenza.
In un solo anno di mandato Rucco è riuscito ad inimicarsi chiunque.
I suoi elettori lo hanno conosciuto per ciò che è e non per ciò che diceva di essere.
La sua maggioranza appare in mille pezzi con qualche capetto/a che è convinto di poter dettare legge, ma che di fatto ha disintegrato la leadership del Sindaco, dimostratosi incapace di assolvere a quel ruolo.
Gli alleati politici sono stati scaricati, vedi Berlato e FdI, o la stessa FI, per inseguire il trend Lega. Rucco si è prostrato al partito lombardo Veneto, accettando anche il ruolo di Presidente della Provincia tra un panino alla porchetta e l’altro a sostegno dei candidati leghisti e abbandonando la città, mettendo al centro del suo ragionamento le logiche e gli interessi del partito, relegando di fatto Vicenza a diventare una pedina marginale nel puzzle di chi ne sta decidendo il futuro fuori da questo territorio. L’esempio più concreto è dato dalla svendita di AIM.
Rucco in tutto ciò si è dimostrato furbo politicamente, ma irrispettoso nei confronti dei vicentini, troppo interessato al bene del suo futuro e troppo poco al bene del futuro della città.
Tutto questo lo si era capito quando ha tradito il suo progetto civico, riducendo questo ad una pensata di campagna elettorale, e di fatto prendendo in giro i suoi elettori.
Al di là delle logiche politiche, Rucco si è dimostrato per la città un sindaco scarsissimo.
Ha concentrato il proprio operato sulla sicurezza, ma i numerosi episodi di cui è costellato questo anno di sicurezza, più che altro mediatica, dimostrano il suo fallimento, certificato dagli “apprezzamenti” di cui é stato fatto oggetto dalla Donazzan su Campo Marzo. Nessuna concreta preposta strutturale. La vera descrizione della situazione è arrivata da un turista, che a distanza di due anni dal suo ultimo passaggio in città l’ha descritta come più insicura, più sporca, senza alcuna offerta turistica e culturale e, di conseguenza, meno attrattiva.
I suoi sostenitori si possono ormai contare sulle dita di una mano ed il Sindaco appare sempre più lontano dai cittadini e dai quartieri, se mai ci è stato, mentre è sempre più visto presidiare gli elitari salotti di palazzo.
I grandi temi ancora in mano ad una Amministrazione, che possono influire sulla qualità di vita delle persone, come Sociale, Urbanistica, Viabilità, Istruzione, Sport, hanno subito un netto peggioramento con un’amministrazione sempre più presente sui social, ma nella realtà lontana dai vicentni. In un anno non ho ricordi di un segno concreto di cambiamento firmato Amministrazione Rucco: i pochi cantieri che si vedono sono ciò che è stato lasciato in eredità dalla tanto vituperata amministrazione precedente.
Per quanto riguarda il grande Cambiamento promesso, basti pensare a temi come la TAV, Riorganizzazione della macchina comunale, Parco della Pace, Tangenziale Nord, Bando Periferie, Corso Fogazzaro, lo stesso Campo Marzo: si erano promessi grandi cambiamenti, #SiCambia, ma in realtà non è cambiato assolutamente nulla, e da #riprendiamoci la città si è passati a #ritirata: idee non pervenute, coperti ed allineati dietro i progetti già esistenti.
Fare opposizione a questo nulla assoluto è veramente molto difficile. Credo che i vicentini si siano già resi conto del valore di questa amministrazione ed in particolare di questo Sindaco. Il vero problema, che sto riscontrando come sempre più sentito dai cittadini, è la preoccupazione che alla fine di questa paralisi amministrativa mancano ancora quattro lunghissimi anni.
Il sindaco Rucco, dopo aver ricevuto i complimenti della europarlamentare Bizzotto, con il suo “Rucco chi?”, deciderà, per un atto di amore per Vicenza, di dimettersi, o condannerà all’agonia i vicentini? Ciò che è certo è che in questa maniera non si può di certo andare avanti.