Un Giubileo per la rinascita: “Negli occhi… Maria”, conferenza con mostra dossier

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Il “Ritratto di Vincenza Pasini”, custodito al Museo d’arte sacra di Monte Berico e di proprietà della Conservatoria dei Musei civici di Vicenza, è uno degli emblemi del Santuario di Monte Berico.

La scorsa primavera si sono concluse le indagini diagnostiche sul dipinto indispensabili per lo studio dell’opera, promosso dai servi di Maria e sovvenzionate dall’Associazione Domenico Cariolato – nell’ambito della seconda edizione del Premio Domenico Cariolato che include una sezione dedicata a finanziare progetti culturali e sociali -, che hanno rivelato l’esistenza di un disegno più antico.

Partendo da questo presupposto è stato effettuato un approfondimento storico e iconografico, sostenuto dall’ordine dei Servi di Maria, per molti aspetti inedito e ricco di notizie sulla storia della città che sarà presentato sabato 9 settembre alle 16 da Agata Keran, dall’esperta di diagnostica per i beni culturali del laboratorio del CMR, Roberta Giorio, e dalla restauratrice, Carlotta Dal Santo, nella monumentale Sala del Quadro della Basilica di Monte Berico.

Successivamente i partecipanti potranno visitare la mostra dossier allestita nel Museo d’arte sacra, al piano superiore, dove è esposto anche il “Ritratto di Vincenza Pasini”.

“Fra le iniziative del Giubileo della Rinascita, in occasione dei seicento anni della devozione mariana a Monte Berico, ha un ruolo fondamentale la conoscenza approfondita della figura di Vincenza Pasini, che si arricchisce grazie a questo importante studio iconografico – commenta la vicesindaca Isabella Sala. Sarà anche occasione per scoprire o riscoprire il Museo d’arte sacra di Monte Berico, un gioiello composto di tante memorie d’arte, di devozione e di storie preziose di donne e uomini, in oltre sei secoli di devozione colta e popolare”.

“Proprio a ridosso della festa della città dell’8 settembre, ecco i risultati di questo percorso di ricerca e di rilettura artistica del ritratto di Vincenza Pasini – interviene l‘assessore alla cultura Ilaria Fantin -. Desidero ringraziare il Museo di Arte Sacra e l’Associazione Domenico Cariolato per questa collaborazione che consente di approfondire una parte così significativa della storia artistica ma ancor più devozionale legata alla Città di Vicenza. Ancora una volta le sinergie virtuose di voci diverse del territorio si rivelano proficue e significative per scoprire questo racconto che è storia della città e del nostro territorio”.

“La ricerca dedicata al ritratto di Vincenza Pasini apre un orizzonte conoscitivo e spirituale capace di incuriosire e coinvolgere, anche emotivamente, chi desidera a scoprire in modo approfondito una storia antica, ma di grande freschezza per il nostro tempo” – commenta padre Carlo Rossato, rettore del santuario e priore della comunità dei Servi di Maria di Monte Berico.

“L’Associazione, che nei suoi programmi promuove eventi di significativa rilevanza culturale, è orgogliosa di aver contribuito allo studio del ritratto ed è onorata della sua collaborazione con tutti coloro che hanno condotto tale indagine” – ribadisce Patrizia Rossini, presidente dell’Associazione Domenico Cariolato.

Ingresso libero con prenotazione consigliata (informazioni e prenotazioni: museomonteberico@gmail.com). Il 16, 23 e 30 settembre alle 16 ai visitatori del museo verrà offerto il racconto dell’opera e il percorso guidato alla mostra. L’evento si inserisce nell’ambito delle iniziative di “Un Giubileo per la rinascita”, in attesa dell’Anno giubilare mariano 1426-2026.

L’opera “Ritratto di Vincenza Pasini” proviene dall’antico monastero di Ognissanti in Borgo Berga, soppresso all’inizio del XIX secolo. È proprio questo cenobio femminile, affidato prima all’ordine degli Umiliati e, a partire dal 1571, alle monache camaldolesi, ad assumersi il compito della diffusione non solo della memoria delle apparizioni, ma anche del culto rivolto alla veggente, testimone delle apparizioni mariane e una delle testimonianze figurative di primario interesse per la storia della pietà popolare, che si sviluppa nel tempo attorno al santuario di Monte Berico, sorto nel 1428. Seconda la tradizione, la donna risiedeva nei pressi della chiesa di Ognissanti a due passi dalle scalette che portano sul colle, e proprio nel cimitero della chiesa stressa fu sepolta nel 1431.

Il progetto di ricerca ideato e coordinato da Agata Keran, curatrice del Museo d’arte sacra di Monte Berico, con il contributo di Federico Bauce e della restauratrice Carlotta Dal Santo si sviluppa dal dubbio sulla datazione del quadro dove si legge il nome del pittore del Quattrocento, Girolamo Tonisi.

Per le indagini diagnostiche non invasive sono stati coinvolti gli esperti del laboratorio CMR, Roberta Giorio e Francesco Rizzi. L’intera superficie del dipinto è stata sottoposta, in associazione alle riprese in luce visibile sia del fronte che del retro, a un’indagine riflettografica IR eseguita a due lunghezze d’onda a 750 nm e 1000 nm, da cui è emerso un disegno sottostante (underdrawing), che presenta alcune importanti divergenze rispetto allo strato visibile all’occhio nudo, che riguardano sia i tratti fisionomici che l’abito della donna.

Tali differenze hanno sollecitato un approfondimento storico, iconografico e iconologico relativo all’opera devozionale, condotto da Agata Keran. Il focus ha portato a delineare un’ampia panoramica sul contesto religioso in cui si colloca la genesi dell’opera, databile nel secondo Cinquecento. Gli esiti della ricerca, comprese le relazioni tecniche del laboratorio CMR e della restauratrice Carlotta Dal Santo, sono pubblicati in un opuscolo documentario, il primo della serie dei Quaderni del Museo d’arte sacra di Monte Berico.

 

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Fonte: Un Giubileo per la rinascita: “Negli occhi…Maria”, conferenza con mostra dossier , Comune di Vicenza

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