Un invito ai vicentini per una visita ai castelli del Trentino – Alto Adige / Südtirol con il Codice Brandis

217

Un vicentino che voglia conoscere e vivere i castelli ha la grande opportunità di avere nella vicina Regione del Trentino – Alto Adige / Südtirol la possibilità di goderli. Infatti questo territorio è terra di castelli e antichi manieri: se ne contano oltre ottocento nella regione, la maggior parte dei quali si trova nel Meranese. Il loro fascino è notevole anche quando non rimane che di loro qualche lacerto, ma molti sono stati sempre abitati e ben curati dai loro proprietari. Molti sono visitabili e tra le loro mura, le loro torri ben s’immagina una vita di cavalieri e dame, ma anche d’uomini d’arme, di dotti sacerdoti, frati e monaci.

Accanto a questo, è importantissima la vita che quotidianamente conducevano tutti gli abitanti, proprietari cui competeva talvolta anche l’ufficio di difendere e amministrare la giustizia nei territori loro soggetti, ma anche curare quanto era stato loro affidato dal sovrano, come la cura dei campi, dei vigneti, dei boschi e dei prati. Ancora poi dovevano provvedere al bestiame e ad ogni necessità propria e dei loro assoggettati sia che fossero famigli, servi o lavoratori di cui servirsi. Non mancavano nemmeno affrescatori girovaghi che offrivano i loro servigi per edicole e i più capaci anche decorazioni per interni; talora veniva chiamato anche un vero e propria artista. I castelli e le rocche erano centri vitali, propulsori di attività di ogni genere. La loro storia è quanto mai affascinante e ora diventa ancora più completa per quelli dell’Alto Adige Südtirol con la pubblicazione a cura di Tangram- Merano e della casa Editrice Osiride di Rovereto del primo volume del Codice Brandis, che contiene i disegni predisposti nel XVII secolo di castelli, residenze nobiliari e paesi fortificati del Burgraviato, della Val Venosta e dell’alta Valle dell’Inn, in Austria. 176 pagine di sicuro interesse, notevoli i disegni e le descrizioni. Fino ad oggi del Codice, voluto dalla famiglia nobiliare dei Brandis, ci si poteva riferire allo studio di N. Rasmo, Il Codice Brandis: il Trentino, ma si limitava ad un esame parziale dei disegni di castelli. La pubblicazione apparsa in questi giorni a cura di Alessandro Baccin e Ulrike Kindl costituisce una novità editoriale assoluta perché presenta per la prima volta i disegni originali del Codice e una visione del ruolo svolto dalla classe aristocratica nel territorio più meridionale afferente al sacro Romano Impero. I diversi saggi che accompagnano la pubblicazione sia in italiano sia in tedesco del Codice Brandis nella sua completezza ci forniscono elementi storici, cartografici utili a conoscere appieno un territorio nel XVII secolo e che ancor oggi esercita un grande fascino anche al sol vedere come una zona sia stata un centro importante di scambi economici, un punto nevralgico dal punto di vista militare e un luogo di vita umana, in tutte le sue espressioni. L’importanza dei saggi che si avrà modo di leggere è quella di proiettare il lettore proprio in un’epoca che ha in sé quella tradizione di legame con il territorio che mai è venuta meno e che costituisce da sempre il vero benessere. La pubblicazione, la prima completa, oltre ai meriti culturali indubbi, consente di riscoprire e dare occasione di visitare almeno qualche castello del Trentino – Alto Adige / Südtirol la cui storia, cultura, tradizione (usi e costumi) è esempio per chi ama il proprio territorio.
A questo primo volume seguirà la pubblicazione, sempre tratta dal Codice Brandis, di uno dedicato ai castelli della Val d’Adige, Val di Non, Val di Sole e di un terzo a quelli del Trentino.
Il volume è anche prenotabile, senza spese di spedizioni su questo sito

Articolo precedenteTanto lavoro poco personale, Il Fatto: Centri per l’impiego in stallo. Regione Veneto: i provvedimenti per il personale
Articolo successivoNon sono concluse tutte le liti temerarie della Fondazione Roi di Gianni Zonin contro i media: è il trucco di Diamanti & c. per mantenere l’avv. Ambrosetti al suo posto?
Italo Francesco Baldo
Italo Francesco Baldo nato a Rovereto, residente a Vicenza è stato ordinario di Storia e Filosofia nel Liceo Classico "A.Pigafetta" di Vicenza.Si è laureato con una tesi su Kant all’Università di Padova, ha collaborato con l'Istituto di Storia della Filosofia dell’Università di Padova, interessandosi all’umanesimo, alla filosofia kantiana, alla storiografia filosofica del Settecento e alla letteratura vicentina in particolare Giacomo Zanella e Antonio Fogazzaro Nel 1981 i suoi lavoro sono stati oggetto " di particolare menzione" nel Concorso al Premio del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali per il 1981 cfr. Rendiconto delle Adunanze solenni Accademia dei Lincei vol. VIII, fasc.5. ha collaborato con Il Giornale di Vicenza, L’Arena, Il Tempo, La Domenica di Vicenza e Vicenzapiù Tra le diverse pubblicazioni ricordiamo La manualistica dopo Brucker, in Il secondo illuminismo e l'età kantiana, vol. III, Tomo II della Storia delle storie generali della filosofia, Antenore, Padova 1988, pp. 625-670. I. KANT, Primi principi metafisici della scienza della natura, Piovan Ed., Abano T. (Pd) 1989. Modelli di ragionamento, Roma, Aracne Erasmo Da Rotterdam, Pace e guerra, Salerno Editrice, Roma 2004 Lettere di un’amicizia, Vicenza, Editrice Veneta, 2011 "Dal fragor del Chiampo al cheto Astichello", Editrice Veneta, 2017 Introduzione a A. Fogazzaro, Saggio di protesta del veneto contro la pace di Villafranca, Vicenza, Editrice Veneta, 2011. Niccolò Cusano, De Pulchritudine, Vicenza, Editrice Veneta 2012. Testimoniare la croce. Introduzione a S. Edith Stein, Vicenza, Il Sileno, 2013.