Il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, ha donato a Roma a Papa Francesco un “Leone di San Marco, opera di un maestro vetraio veneziano – ha spiegato Ciambetti – quel leone è il simbolo che campeggia nella bandiera della nostra Regione ed emblema in cui si riconoscono i Veneti di ogni dove: il Leone marciano riassume la storia della Serenissima, la cultura e fede e delle nostre genti, comprese quelle dei veneti del paese “alla fine del mondo”, come lo stesso Pontefice definì la sua Argentina dove tanta parte ebbero ed hanno i nostri emigranti, ai quali siamo vicini in un momento così difficile come quello che stanno vivendo.
“Veneti del Veneto – continua – dell’Europa come i Veneti delle Americhe, dell’Oceania, dell’Asia e dell’Africa. A nome di noi tutti ovunque nel mondo ho fatto gli auguri al Papa per queste festività natalizie e per il prossimo anno, rammentando, per altro, che la festività natalizia fissata come data nel 25 dicembre compare per la prima attorno all’anno 336, quando a Roma il papa portava il nome di Marco, singolarissima quanto felice coincidenza”.
“Ho sottolineato che la nostra bandiera, con il Leone di San Marco al centro, è l’unica Bandiera al mondo in cui compare la parola Pace: “Pax tibi” un saluto che rivolgiamo al mondo – conclude Ciambetti – oggi con la speranza che sia veramente un anno di pace per tutti.”
Il messaggio in occasione delle festività natalizie e di fine-inizio anno del presidente Ciambetti
Venezia, quest’anno, è il simbolo del Veneto che non si ferma davanti alle difficoltà. Un Veneto capace di ripartire nonostante gravissimi problemi: lo scorso anno fu la tempesta Vaia a creare uno scenario devastante, dal novembre scorso è stata la volta dell’eccezionale sequenza di giornate segnate dall’Acqua granda che ha investito Venezia: questi sono il simbolo del Veneto che non si dà mai per vinto e in molti guardano con ammirazione a questo nostro spirito indomito. Credo che nel festeggiare il Natale e la conclusione del 2019 sia giusto riconoscere questa grande carica che segna la nostra gente
Con questo spirito, penso che tutti si sentano vicini oggi a quei lavoratori che stanno affrontando scenari di crisi occupazionali, dal settore dell’occhialeria alla Wanbao-Acc di Mel fino al passaggio Auchan-Conad per non parlare delle crisi editoriali che stanno investendo testate storiche della nostra realtà. A questi lavoratori, alle loro famiglie, a quanti vivono situazioni di disagio e di dolore la solidarietà di noi tutti.