Come traghetta un pastore uno alla volta un cavolo, una pecora e un lupo? Mattarella come farà governare M5S, PD, Lega e FI?

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Sulla sponda di un fiume ci sono un cavolo, una pecora e un lupo che un pastore deve trasportare in canoa da una riva all’altra di un fiume senza che si mangino fra loro e uno per volta. Ricordate la storiella usata anche come prova d’intelligenza con le ostative legate alla natura di ognuno? Ecco, con il sistema tripolare più che con la nuova legge elettorale, sulla sponda di un fiume, o meglio, nelle buche di Montecitorio e di palazzo Madama, ci sono il M5S, il PD, la Lega e FI.

Sono incompatibili M5S e FI, Lega e PD; sembra ci siano affinità tra Lega e FI, e tra PD e FI. Affinità e incompatibilità dovrebbero esprimere la reale natura politica di ognuno. FI è propensa a qualsiasi accordo basta che non sia coinvolto il M5S; la Lega oltre ad avere un alleato difficile come FI non può presentarsi al suo elettorato accordandosi col PD, odiato destinatario delle invettive degli ultimi 5 anni; il PD non ha alcun interlocutore salvo l’antagonista dell’ultimo quarto di secolo con cui ha condiviso politiche e profitti. Il M5S è alternativo a tutti, ma finge di poter portare a termine alcuni punti del suo programma con alleati “numerici” come PD o Lega tra loro alternativi. Stante questo panorama, sembra che ogni prospettiva di governo passi per il M5S, che però incassa i veti di Renzi e di Berlusconi nei loro rispettivi partiti e aree di influenza. I soli due governi che possono formarsi dunque, sono quelli con la Lega o col PD che però seguono le emarginazioni politiche di Berlusconi o di Renzi. Ma pare che nel partito democratico oltre a un riottoso isolamento non sia sorta alcuna proposta, e la Lega non pare sia pronta a liberarsi dell’ingombrante alleato. Escludendo dunque un lungo periodo di torbidi in cui ogni forza politica criticherà le altre su inezie ed invenzioni, le uniche strade che si aprono sono il governo dei “responsabili” o del presidente, dove finalmente verranno alla luce i caratteri reali dei gruppi presenti in parlamento, e cioè con molta probabilità tutti contro uno – durante il quale sarà anche sfornata una correzione peggiorativa del Rosatellum. Oppure nuove elezioni. E allora sarà il popolo l’unico a mettere i veti, l’unico a decidere, vegetale o animale che sia, chi debba essere traghettato sull’altra sponda.

Giuseppe Di Maio