Una control room per Vicenza, il progetto dell’amministrazione comunale per la sicurezza in città

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control room sicurezza vicenza

Per aumentare la sicurezza in città l’amministrazione comunale di Vicenza ha in progetto una control room. Ovvero una sede di controllo delle videocamere di sorveglianza seminate per le vie e le piazze cittadine allo scopo di aumentare le attività di prevenzione e di pronto intervento in caso di reati.

Della questione si è occupato Federico Murzio in un suo articolo su Il Corriere del Veneto, nell’edizione odierna Vicenza-Bassano del Grappa.

Da quanto si legge, la control room per la sicurezza consisterebbe in una sala controllo presidiata da agenti allo scopo di monitorare sugli schermi le immagini provenienti dalle telecamere, sfruttando anche sistemi di intelligenza artificiale, piazzate nei punti strategici di Vicenza: quelle del Comune, ma anche di enti pubblici e società controllate. Tra queste ultime, Agsm Aim, Gps e Viacqua.

La sede deputata viaggia di pari passo con quella della Polizia locale, per la quale – come è noto – è da tempo in corso una serie di ragionamenti per portarla altrove rispetto all’attuale collocazione in contra’ Soccorso Soccorsetto.

Sulla sala controllo – scrive Murzio – amministrazione e polizia locale stanno lavorando insieme. Un accenno a questa sorta di «cervello digitale» è emerso la scorsa settimana in Consiglio comunale. Negli ultimi giorni è stato confermato che si tratta di qualcosa in più di un pourparler e che il progetto di mettere in rete la videosorveglianza e convogliare in un’unica «torre» le immagini coinvolgerebbe anche gli strumenti in uso ad Agsm Aim, Gps (il gestore dei parcheggi), Viacqua. Ad essere utili anche gli occhi elettronici che saranno installati in prossimità dei cassonetti perché sono destinati a inquadrare pure parte delle strade. E quindi ciò che succede in queste strade.

Una volta che il progetto avrà il via libera si procederà con la scelta di un partner che come primo lavoro eseguirà una mappatura delle telecamere, dei sensori e degli altri strumenti pubblici. La scelta del partner, da quanto emerge, sarà fondamentale anche sul fronte della compartecipazione economica al progetto. La Smart Control Room di Venezia, per dire, si avvale di Tim Enterprise. I soldi, poi, giungeranno anche dal Comune (che non esclude a priori un finance project) e dalle partecipate e da bandi pubblici. Ma il progetto avrà il via libera solo quando saranno stabilite le regole sulla privacy e sulla gestione dei dati, i quali hanno un valore commerciale elevatissimo”.

Fonte: Il Corriere del Veneto