Una favola di Stravinskij ai Notturni palladiani

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Giovedì 25 luglio va in scena nel cortile di Palazzo Barbarano di Contrà Porti, sede del Palladio Museum, il quarto e ultimo appuntamento con i “Notturni palladiani”, la rassegna musicale estiva che ha per protagonisti i maestri d’orchestra della OTO in vari ensemble cameristici.

Per il concerto conclusivo il maestro Davide Sanson ha scelto di rappresentare la favola musicale “L’Histoire du soldat”, un capolavoro molto popolare che Igor Stravinskij compose nel 1918 in una piccola città della Svizzera ove si era rifugiato con la famiglia a causa della Rivoluzione russa.

Il testo in francese di Charles Ferdinand Ramuz è ispirato a due fiabe popolari russe e narra le vicende del soldato Joseph che, rientrando a casa in licenza, si ferma sulla riva di un ruscello e imbraccia il suo amatissimo violino. Mentre si diletta a suonare, gli si avvicina un anziano signore – in realtà è il diavolo sotto mentite spoglie – che gli propone un baratto: se Joseph gli darà il suo violino, in cambio potrà avere un misterioso libro dai poteri magici che lo farà diventare ricchissimo. Il soldato cede alle lusinghe del diavolo e da quel momento in poi la sua vita non sarà più la stessa.

Il “Soldat”, che è un racconto musicale intriso di metafore, avrebbe dovuto essere uno spettacolo “povero”, da rappresentare agilmente nei villaggi di tutta la Svizzera, ma la prevista tournée con un piccolo teatro ambulante non ebbe mai luogo a causa dell’epidemia “spagnola” che flagellò anche quell’angolo di Europa.

Dal punto di vista musicale il lavoro di Stravinskij è molto interessante per la novità del linguaggio che accosta forme e stili diversi (marcia, tango argentino, valzer, ragtime e jazz) e per l’insolito organico strumentale: un violino e un contrabbasso per gli archi, un clarinetto e un fagotto per i legni, una cornetta e un trombone per gli ottoni, oltre ad una serie di strumenti a percussione. Dall’opera – che fu eseguita per la prima volta al Casino-Théâtre di Losanna il 29 settembre 1918 – il compositore russo trasse, l’anno dopo, due suite: una da concerto e l’altra per violino, clarinetto e pianoforte.

I sette strumentisti della OTO diretti dal maestro Sanson (che sarà impegnato anche nel ruolo di voce narrante) sono Dario Samarani al violino, Giovanni Ludovisi al contrabbasso, Ettore Biagi al clarinetto, Edoardo Capparucci al fagotto, Giovanni Lucero alla tromba, Gennaro Cibelli al trombone e Pietro Cavallon alle percussioni.

Lo spettacolo inizia alle ore 21