A una maggioranza capace serve un’ottima opposizione: l’augurio a Rucco e Dalla Rosa

272

Negli anni, tanti, trascorsi in Sala Bernarda sui banchi della opposizione, e pure in quelli, pochi, trascorsi su scranni assessorili, ho sentito spesso ripetere da personaggi dell’ambiente politico-amministrativo, ma anche da tantissime persone estranee al “palazzo” ma comunque attente, che un conto era gestire la cosa pubblica e ben diverso fare opposizione. Giusta considerazione ma spesso completata con una postilla a mio avviso del tutto errata: facile dire no, quindi fare opposizione, molto più difficile governare.
Leggo, in questi giorni che esponenti del PD e della coalizione che sosteneva Otello Dalla Rosa, e lo stesso Dalla Rosa, nel riconoscere la sconfitta, cosa questa certamente non confutabile, reagiscono con forza affermando che si tratta certo di una sconfitta ma che nel complesso il PD e la coalizione avrebbero dato buona prova, sia per le percentuali di consenso ottenuto rispetto a pochi mesi addietro, sia per il ritrovato, o confermato, rapporto con il territorio. Questo per un numero considerevolmente superiore di preferenze espresse rispetto alla coalizione vincente.
È un dato interessante che però non tiene conto della natura di alcune delle realtà che operano nella coalizionedi Francesco Rucco. Ad esempio è ben noto che la Lega non ha tendenzialmente un grande interesse per le preferenze.
Ma non è questo l’elemento che mi colpisce maggiormente e favorevolmente. È il desiderio forte di recuperare gli spazi perduti e la voglia di rivincita.
Torno alla questione della opposizione facile o difficile. Una buona opposizione è cosa difficile molto più di quanto non si pensi.
Il termine “buona” può avere più di un significato e ognuno di questi risultare importante e non rinunciabile. Almeno due di questi significati sono fondamentali. Può essere l’operare bene a favore della propria parte, cosa legittima, e ancora, operare bene per la comunità intera.
Conciliare le due ipotesi sarebbe cosa ottima ma non sempre semplice da realizzare. Spesso la comprensibile ricerca del consenso al proprio partito cozza con un atteggiamento di adesione a una proposta pur valida, proveniente da una parte avversaria.
Questo vale per tutti e due i ruoli, quello di Maggioranza e quello di Opposizione, ma accade che, in caso di penalizzazione da parte dell’opinione pubblica, il maggior possibile danno sia proprio della Minoranza.
La Maggioranza riesce solitamente a far apparire un suo “cedimento” ad una proposta della Opposizione come dimostrazione di rispetto democratico, di buon senso ecc. ecc.
Buona, corretta, costruttiva, propositiva, ecc. sono aggettivi che si utilizzano comunemente proprio a completamento del termine opposizione. Se ne usano anche altri, quali dura, forte, ferrea, intransigente, severa ecc. ma questi non rientrano nel mio ragionamento, almeno per il momento.
Torno ai termini positivi per concludere con una mia opinione, nata non solo dalla diretta esperienza ma anche da una lunga osservazione degli accadimenti nelle diverse assemblee comunali, provinciali e oltre. Ritengo che una buona gestione, quindi una Maggioranza che esprima un esecutivo capace e in grado di giungere a risultati positivi per i propri amministrati, necessiti di una ottima Opposizione, ed è questo l’augurio che faccio a tutti i nuovi amministratori, di maggioranza e opposizione, ricordandomi che i ruoli delle due parti sono egualmente importanti. Uno per gestire e l’altro per esercitare il controllo e fungere inoltre da stimolo.
Non è per niente facile fare una “buona” opposizione. È un compito complesso e scarsamente riconosciuto ma sicuramente importante e qualificante. Utile, anzi indispensabile, per una reale azione democratica nel comune servizio della res publica.

Articolo precedenteLuca Zaia festeggia l’Asiago Hockey 1935, campione in carica della Alps Hockey League
Articolo successivoMiteni, in attesa del concordato stipendio dimezzato ai 129 dipendenti di Trissino
Mario Giulianati
Nato a Thiene (Vicenza) il 21 aprile 1934 Residente in Vicenza - Piazzetta San Pietro n. 5 Già insegnante di educazione artistica presso le Scuole Medie della Città e della Provincia . Successivamente , in qualità di docente di ruolo, insegnante di Disegno Tecnico e Tecnologia delle Costruzioni presso l’Istituto Statale per Geometri “A. Canova” di Vicenza. Ricercatore presso l’Istituto Universitario di Venezia – Facoltà di Architettura - Dipartimento di Restauro dei Monumenti (coordinatore: prof. Romeo Ballardini). Attualmente in pensione- Organizzatore di rassegne d’arte e contitolare per un decennio della Galleria l’Incontro - alla Casetta del Palladio in Vicenza Già : * Consigliere Comunale dal 1970 al 1995; * Assessore alla Cultura di Vicenza dall’Aprile 1987 all’ottobre 1992; * Vice sindaco dal Maggio 1990 all’ottobre 1992. * Presidente della Istituzione pubblica “Biblioteca Civica Bertoliana” dal Marzo 1999, all’ottobre 2008 * Presidente della Fondazione “Vicenza Città Solidale”.Onlus * Presidente della Associazione Culturale “11 settembre” *Coordinatore Comitato Scientifico per le celebrazioni del 60° della Costituzione - fino al 150° della Unità d’Italia nel 2011- Prefettura di Vicenza - Decreto Prefetto dott. Mattei - Prot. 2007/4 Area Gab - * Per sei anni collaboratore della Fondazione Brodolini (emanazione del Ministero del Lavoro) di Roma occupandosi del rapporto tra il mondo del lavoro e le scuole professionali ad indirizzo artigianale - artistico. Ha scritto per varie testate