UilTemp tra i premiati dall’Unhcr per integrazione lavorativa dei rifugiati

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L’UNHCR, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati, ha premiato 107 imprese e 41 organizzazioni per l’impegno a favore dell’integrazione lavorativa dei rifugiati. La UilTemp, in questo contesto, ha ricevuto una menzione speciale grazie al suo impegno profuso per l’integrazione lavorativa dei rifugiati.

“Ricevere la menzione speciale dall’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) nell’ambito del progetto Welcome 2020-2021, per il rilevante impegno dimostrato nella promozione di interventi specifici per l’inserimento lavorativo dei rifugiati, rappresenta un motivo di orgoglio per la nostra categoria e il nostro sistema di relazioni industriali”. Così Lucia Grossi, Segretaria generale della UILTemp, categoria che si occupa di somministrazione e di lavoro atipico. 

“Insieme a Felsa Cisl e NIDIL CGIL, convintamente, abbiamo inteso mettere a disposizione risorse della bilateralità di settore, definendo con Assolavoro delle misure urgenti e straordinarie a favore di donne e uomini in difficoltà, con particolare attenzione ai rifugiati e a quanti fuggono dalle guerre.

Le attività previste dall’Accordo prevedono forme di sostegno economico come il rimborso per l’assistenza psicologica, per l’acquisto dei beni prima necessità per i neonati, un contributo per l’asilo nido e per il sostegno all’istruzione, parallelamente a misure concretizzate dalle agenzie di somministrazione che puntano all’inserimento lavorativo, attraverso la redazione di bilanci delle competenze e formazione di base e specifica.

Per rendere questi strumenti efficaci si è pensato anche di destinare un contributo economico a favore di chi accoglie un beneficiario di protezione internazionale, temporanea o speciale, erogando delle specifiche indennità ai lavoratori delle agenzie di somministrazione che ospitano chi gode di questi status.

Se l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha voluto dedicare a noi e al nostro accordo una menzione particolare, conclude Grossi, non possiamo che ritenerci soddisfatti perché ciò rappresenta un riconoscimento all’impostazione che abbiamo dato alla costruzione delle tutele nel settore della somministrazione, che si è mostrato ancora una volta aperto, inclusivo e pronto ad affiancare le esigenze di chi versa in condizioni di difficoltà, attraverso le sue opportunità”.