Università di Vicenza e Verona, gli interventi al convegno “Gli scenari futuri dello sport tra innovazione e sostenibilità”

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“L’importanza dello sport per l’intera società è portata ogni giorno alla nostra attenzione, non solo per gli aspetti prettamente agonistici, che pure appassionano sempre un numero elevatissimo di persone, ma anche per l’impatto sociale, economico e formativo, che tutte le varie attività riconducibili in diverso modo al mondo dello sport hanno e per la loro rilevanza nella vita di tutti noi”. Così Pier Francesco Nocini, Magnifico Rettore dell’università di Verona ha aperto il convegno “Gli scenari futuri dello sport tra innovazione e sostenibilità” che si è tenuto nella mattinata di lunedì 23 ottobre, negli spazi dell’University hub di Vicenza. Ospite dell’appuntamento Giovanni Malagò, presidente del Coni che è intervenuto sui temi del convegno, calandoli nelle questioni più attuali e urgenti che toccano lo sport come risorsa per il Paese. Sono, dunque, intervenuti il presidente della Fondazione degli Studi di Vicenza, Adamo Dalla Fontana, l’assessore alla Formazione della Regione Veneto, Elena Donazzan, il sindaco di Vicenza, Giacomo Possamai e il sindaco di Verona, Damiano Tommasi.

A seguire, esperte ed esperti, professioniste e professionisti, atlete e atleti si sono confrontati sugli scenari futuri dello sport business in Italia, sul fronte progettuale, politico-istituzionale, manageriale e sportivo, con un particolare focus sui temi dell’innovazione e della sostenibilità.

Di “Sviluppo della prestazione sportiva, tra scienza e applicazioni” hanno parlato Antonio Latorre, direttore tecnico Fidal e docente di Metodi e didattiche delle attività sportive dell’università di Milano e Federico Schena, delegato alla Didattica e allo Sport dell’università di Verona. Focus anche su “Sviluppo progettuale e manageriale dello sport in Italia” con gli interventi di Giorgio De Lucchi, direttore dell’Unità organizzativa sport della Regione Veneto e Gianluca Antonucci, docente del dipartimento di Economia aziendale dell’università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti-Pescara. La mattinata di lavori si è conclusa con una tavola rotonda che ha visto gli interventi di Damiano Tommasi, Andrea Beretta Zanoni, presidente del Vicenza Univr Hub, Daniele Mangano di Decathlon, Claudio Pasqualin, procuratore sportivo e dell’atleta Ottavia Cestonaro.

“La centralità dello sport per la società di oggi – ha spiegato Pier Francesco Nocini, Magnifico Rettore dell’università di Verona – è testimoniata dalla recente decisione di inserire lo sport all’art. 33 della nostra Carta costituzionale. Anche il sistema della formazione, di cui l’università è parte integrante e centrale, viene coinvolto pienamente nello sport in tutte le sue espressioni e attuazioni. L’ateneo di Verona, che mi onoro di guidare da quattro anni, ha ben chiara questa importanza e ha collocato le attività sportive, in tutte le declinazioni, tra le aree di attenzione e sviluppo della nostra università, ad iniziare dalla governance, passando per la ricerca, la didattica e per finire con una grande attenzione alla terza missione, ovvero al rapporto con la più ampia realtà sociale ed il territorio proprio attraverso lo sport”.

“Voglio sottolineare che come per tutti i corsi di laurea con sede a Vicenza – ha commentato Adamo Della Fontana, Presidente della Fondazione studi universitari di Vicenza – anche in questo caso la collocazione non è casuale, in quanto Vicenza vanta una grande tradizione sportiva in molteplici discipline, con squadre e atleti che si sono distinti a livello nazionale e internazionale. A Vicenza è fortissima la passione calcistica, ma ci sono stati e ci sono atleti e squadre di altissimo livello anche nella pallavolo, nel basket, nel rugby, nell’atletica, nel ciclismo e nell’automobilismo, solo per fare alcuni esempi. L’auspicio è che le competenze che saranno formate tramite questo corso di laurea possano andare a sostenere ulteriormente queste realtà e favorire la loro ulteriore crescita, contribuendo ad un approccio manageriale di alto livello che oggi è indispensabile nel mondo dello sport professionistico. Allo stesso tempo, avere qui questo corso di laurea potrà essere un volano anche per lo sviluppo di progetti legati agli impianti sportivi e un’opportunità per aziende del territorio di approcciarsi al mondo dello sport con forme di sponsorizzazione e di partnership sempre più efficaci. Lo sport, oltre al suo valore intrinseco sul piano etico e di promozione della salute, può essere anche un grande volano di sviluppo per l’intera provincia e di visibilità per le aziende”.

Il convegno è stato organizzato in occasione dell’inaugurazione del corso di Laurea Magistrale in Management delle Attività Sportive Innovative e Sostenibili, Sportis, nuovo percorso di formazione magistrale che da quest’anno arricchisce l’offerta formativa dell’università di Verona, con sede nel polo universitario di Vicenza. Sviluppato dal dipartimento di Management, in collaborazione con il dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento, Sportis è nato in risposta a specifiche analisi di mercato che dimostrano la crescente necessità di figure specializzate nello sport business che possiedano competenze interdisciplinare. Per questo vanta già un ampio supporto da parte di imprese del territorio, operanti a livello nazionale, che sono interessate a collaborare in ottica di reclutamento, sponsorship in progetti sportivi innovativi e per le attività di comunicazione nello sport business.

“Si tratta di un progetto unico e innovativo nel panorama nazionale – ha spiegato Federico Schena, delegato del Magnifico Rettore a Didattica e Sport – in grado di rispondere alle esigenze dello sport business mettendo assieme conoscenze e competenze di area manageriale, economico, aziendale e motorio sportiva”.

A confermare l’attrattività del corso gli oltre 50 tra studentesse e studenti che hanno già iniziato a frequentare le lezioni nella sede vicentina dell’ateneo. Di questi, poco più della metà proviene dal Veneto, mentre il resto degli iscritti ha scelto di studiare a Vicenza, spostandosi da altre regioni, come Calabria, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Sicilia e Trentino-Alto Adige e dall’estero.

“Grazie alle conoscenze e competenze interdisciplinari in ambito manageriale-economico-aziendale, giuridico e motorio-sportivo che acquisiranno – spiega Barbara Gaudenzi, referente del corso di laurea – le nostre laureate e i nostri laureati si presenteranno al mercato del lavoro come esperte ed esperti, professioniste e professionisti capaci di operare in tre contesti differenti e complementari che rappresentano altrettanti sbocchi occupazionali in grande crescita: sport manager, figura professionale recentemente istituita dal DL 36 del 28 febbraio 2021, specializzata nel gestire impianti sportivi, aziende e organizzazioni, responsabili nella gestione di eventi sportivi e comunicazione all’interno delle organizzazioni specializzate nello sport business e ancora, professioniste e professionisti in grado di assumere incarichi di team manager per la gestione di atleti o squadre di atleti. Il tutto con una particolare focalizzazione sui temi dell’innovazione e sostenibilità, centrali sia nella progettazione e gestione dei moderni impianti sportivi e delle organizzazioni sportive, sia per favorire progetti di sviluppo sociale in ottica di integrazione tra sport e salute”.

Le iscrizioni al corso sono ancora aperte.

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