Mentre si discute di green pass nelle scuole, gli studenti tornano in piazza contro il numero chiuso nella facoltà di Medicina, tema in parte collegabile anche all’emergenza Covid. Azioni di protesta con megafonate e presidi in decine di università in tutta Italia contro il numero chiuso. «La pandemia lo ha dimostrato, il numero chiuso va cancellato» è lo slogan lanciato dal Fronte della Gioventù Comunista (FGC), da anni in prima linea nelle proteste contro i test di ingresso universitari.
“Il numero chiuso è andato di pari passo con i tagli alla sanità pubblica, e durante la crisi pandemica ne abbiamo pagato il prezzo – ha dichiarato in una nota Lorenzo Lang, segretario nazionale del FGC – «In Italia mancano medici e personale sanitario, dal 2010 sono stati chiusi più di 170 presidi ospedalieri (il 15%) e 800 poliambulatori in tutto il paese. Eppure nemmeno dopo 130mila morti e due anni di pandemia si cambia rotta, perché da questo attacco alla sanità pubblica ci guadagna il settore privato. In questi test la meritocrazia c’entra molto poco, sono una lotteria che penalizza chi parte più svantaggiato per ragioni sociali ed economiche. Lottare per abolirli significa volere una sanità e un’università migliori».