Il recepimento della direttiva europea sulle comunità energetiche, in uno al finanziamento a tasso agevolato previsto nell’ambito del PNRR per i Comuni al di sotto dei 5.000 abitanti che realizzino al loro interno una comunità energetica, ha assunto un peso determinante per l’Italia.
Interessa il 70,03% del totale dei Comuni italiani.
Potrebbe essere l’occasione giusta per un’inversione di rotta nelle logiche di sfruttamento energetico e, al tempo stesso, per porre argine al progressivo spopolamento dei territori, purtroppo già in atto.
Le principali utilità stanno nella possibilità per privati cittadini, imprese, amministrazioni, condomini, enti del terzo settore di attivare sistemi, anche condivisi, di (auto)produzione d’energia per il consumo e lo scambio. Da ultimo, il novero dei soggetti ammessi alla comunità si è molto allargata: le nuove norme aprono anche a enti religiosi ed enti di ricerca, oltre alle PMI.
L’iniziativa può partire da qualsiasi soggetto, pubblico o privato; significa che anche semplici cittadini che abitano nello stesso quartiere possono costituire una comunità energetica a potenza degli impianti incentivabili può essere fino a 1.000 kw. Anche se – e questa è una prima criticità – il PNRR finanzia soprattutto l’edilizia e le nuove costruzioni, a discapito di restauri, ristrutturazioni in chiave di efficientamento energetico.
A ogni modo, le opportunità sono tante e derivano da fonti molto diverse (fondo complementare PNRR sisma, Cis, programmazione europea, legge sui Borghi, etc.), da riportare a sistema. Non possono essere colte, però, se manca una progettualità di sostenibilità a lungo termine, che abbia riguardo anche per il fenomeno dell’abbandono dei territori, specie da parte dei giovani.
È indispensabile che le Regioni sappiano tracciare, con lungimiranza, una chiara road map per il futuro dei territori, soprattutto dei borghi, e rendere possibile l’obiettivo fornendo sostegno nella costituzione delle comunità energetiche rinnovabili, accompagnando i soggetti interessati nei vari adempimenti e nei processi autorizzativi.
Fondamentali semplificazione e adeguate attività di controllo e monitoraggio.
Meritocrazia Italia reputa essenziale che le Regioni assumano un’iniziativa capillare, si dotino presto di una pianificazione energetica territoriale, con lo scopo di valorizzare tutte le risorse potenzialmente a disposizione, pubbliche e private, a favore delle comunità, e che si attivino, in sinergia con le Istituzioni operanti a livello nazionale, per la definizione di linee guida di immediata comprensibilità e chiarezza, con descrizione dei passaggi necessari per la progettazione, la realizzazione, la gestione, la manutenzione e il monitoraggio.
Stop war.