Usb Vicenza: i “lavapiatti” di SVT si sono fermati ancora il 4 maggio per 24 ore

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Venerdì 4 maggio 2018, scrive nella nota che pubblichiamo la segreteria Provinciale di Vicenza di USB Trasporti, i “lavapiatti” di SVT si sono fermati nuovamente e questa volta, con uno sciopero di 24 ore indetto da USB e UGL congiuntamente. Lo sciopero aveva come obiettivo la contrarietà alla esternalizzazione di molte linee urbane ed extra urbane, la mancata manutenzione dei mezzi, l’unilateralità delle decisioni aziendali su turni e orari.

 


SVT continua a proseguire dritto verso i propri (oscuri) obiettivi, incuranti degli accordi esistenti e della famosa Ipotesi d’Accordo del 4 ottobre 2017, applicato unilateralmente, decidendo di risolvere unilateralmente tutte le questioni sollevate e rimaste in sospeso con quel misero foglietto, che SVT vuole far passare come un accordo di armonizzazione tra due aziende, che dopo due anni, sono ancora due realtà distinte. Dopo 25 mesi, nemmeno il costo dei biglietti è stato equiparato!
Nonostante questo immobilismo per quanto riguarda il personale, SVT fa progetti, parla di filobus, esternalizza turni e chilometri senza nessun coinvolgimento delle RSU rifiutando di dare delle risposte a riguardo, alla “faccia” della tanto vituperata trasparenza!
E aggiudicano appalti per oltre 1.000.000 di euro (computer di bordo, router di bordo, conta passeggeri, software per il servizio a chiamata) e si aspetta il bando per la videosorveglianza. E tutto questo, mentre gli autisti, i cosiddetti “lavapiatti”, denunciano la pericolosità dei pneumatici e viaggiano con mezzi al limite della sicurezza, senza riscaldamento d’inverno e senza aria condizionata d’estate e con mezzi obsoleti. Così obsoleti, che per abbassare l’età media dei mezzi, si pensa di acquistarne di usati dall’estero. E mentre si leggono articoletti – sponsor sui nuovi mezzi previsti, su cui le RSU hanno da tempo manifestato la propria perplessità, in quanto hanno dei problemi in frenata (si risparmia sui mezzi nuovi, ma avranno il conta passeggeri ed il router di ultima generazione!), il servizio è sempre più scadente. USB torna a chiedere di rispettare gli accordi vigenti, di bloccare l’applicazione arbitraria dell’Ipotesi d’accordo del 4 ottobre 2017 e chiede di confrontarsi con l’azienda, anche al riguardo di queste spese, certamente utili, perché sicuramente altre spese erano prioritarie, soprattutto per la sicurezza del personale e degli utenti.