In queste ore la Ulss 8 Berica ha annunciato che inizierà la campagna vaccinale per i nati dal 1951 in poi. Nelle stesse ore la Ulss 7 Pedemontana dà il via alle vaccinazioni per i nati dal 1941 in poi. “Riceviamo lo stesso numero di vaccini delle altre ULSS eppure siamo tremendamente indietro” dichiarano in una nota firmata da Paolo Costa, Coordinatore dei Circoli PD Zona Thienese, Giannina Scremin, Coordinatrice dei Circoli PD Zona Bassanese, Giacomo Stiffan, Coordinatore dei Circoli PD Zona Scledense e Chiara Luisetto, segretaria provinciale del PD di Vicenza. “Nonostante abbiamo centri vaccinali funzionanti e avviati, non riusciamo a tenere il passo delle altre province. Capiamo che c’è stato un cambio al vertice della ULSS Pedemontana, ma c’è stato in tutte le aziende sanitarie. Forse è il caso che il nuovo dg della nostra Ulss spieghi ai cittadini come mai siamo così indietro.
Zaia dovrebbe dire le cose come stanno invece di maneggiare i dati come fossero un cesto di ciliegie. Troppo comodo togliere quelle ammaccate per poi presentare in conferenza stampa solo quelle che gli fanno fare bella figura”.
“Dice che la campagna vaccinale in Veneto sta andando bene e si dimentica di dire che sta parlando solo degli ultimi 15 giorni, mentre in realtà globalmente andiamo peggio delle altre Regioni. Fermo restando che la massima efficacia si ha dopo la seconda dose di vaccino, una dose è comunque meglio di nessuna e fornisce un discreto grado di copertura, come sottolinea il prof.Galli. Lasciare quindi i vaccini in frigo come si sta facendo significa mostrare tutta la mancanza di programmazione di cui di nuovo la regione Veneto è protagonista. Le ciliegie – conclude la nota – meglio lasciarle alle aziende agricole della pedemontana, che il raccolto è dietro l’angolo”.
La segretaria provinciale dem Luisetto segnala inoltre un’altra situazione legata alle vaccinazioni anti-Covid nell’Alto Vicentino. “Quando ad approfittare delle corsie preferenziali è un’autorità eletta dai cittadini ci irritiamo giustamente, ma quando in ballo ci sono la salute e, le tanto attese vaccinazioni, all’irritazione si aggiunge la delusione per furbizie che dovrebbero essere ben lontane dalla mente degli amministratori pubblici – afferma Luisetto -. Le scuse accampate dal vicesindaco di Arsiero per giustificare la vaccinazione che non gli spettava non fanno che peggiorare la sua posizione. Giustificarsi dicendo che non c’erano persone in quel momento disponibili, mi pare un arrampicarsi sugli specchi considerato che non siamo in territori deserti e poco popolati.” Continua la Segretaria del PD Luisetto: “Fatalità si è trovato al posto giusto, mentre i suoi cittadini non sapevano della possibilità di usufruire delle rimanenze. Ma la cosa più temeraria riportata nelle dichiarazioni alla stampa è l’aver chiesto al medico se ci fosse la disponibilità di una dose, ovviamente per sé stesso non con lo scopo di destinarla ad un cittadino in difficoltà o con particolari fragilità, da contattare e andare a prendere, come fanno gli amministratori locali che conoscono il loro territorio e i bisogni dei propri concittadini. Nella difficoltà del momento, cercare alibi nelle dosi da non buttare è tutto fuorché onorevole. Le dosi non somministrate da sfruttare vanno inserite in un sistema di liste da contattare in caso di emergenza e, in attesa di predisporlo, è proprio chi conosce la propria comunità a farsi portavoce dei bisogni…degli altri. Davvero una brutta pagina che Arsiero non merita.”