Vaccini, Forza Italia Vicenza: “l’obbligatorietà non può avere colore politico”

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L?approvazione dell?emendamento – dichiara in una nota il Coordinatore Cittadino di Forza Italia, Ciro Ammendola, a seguito del rinvio dell?obbligo delle vaccinazioni – nel decreto milleproroghe che rinvia di fatto l?obbligo delle vaccinazioni per l?iscrizione a nidi e scuole per l?infanzia è un atto irresponsabile da parte della maggioranza che oggi governa il nostro paese. Cosi facendo infatti, si mette in pericolo la salute della parte più debole della nostra società, i bambini, e si lascia al libero arbitrio delle famiglie, la possibilità di vaccinare o meno. 
Non possiamo abbandonare in questa scelta le famiglie che, nella maggior parte dei casi, non hanno le conoscenze necessarie per comprendere cosa sia meglio fare. In un paese civile come il nostro, c?è bisogno di un governo capace di farsi garante della salute dei cittadini, informandoli sui nuovi risultati della ricerca scientifica e sulla comprovata sicurezza dei vaccini.

Tutto il mondo scientifico  è preoccupato perché, la maggior parte delle reazioni avverse alle vaccinazioni, per esempio un braccio dolorabile o un modesto rialzo febbrile, è in genere lieve e transitoria. Gli eventi gravi determinati dai vaccini invece, sono molto rari e sono attentamente controllati e valutati. È molto più probabile perciò che la salute venga gravemente compromessa da una malattia prevenibile da vaccinazione che dalla vaccinazione stessa. 

Nel 2017 ci sono stati in Italia 4.991 casi di morbillo (fonte: Istituto Superiore di Sanità), quasi sei volte quelli del 2016, con quattro decessi in totale, tutti non vaccinati. L?88 per cento di tutti i casi si è registrato in soggetti non vaccinati; un altro 6 per cento in persone che hanno fatto una sola dose. Quindi il 94 per cento dei pazienti sono persone che non si sono adeguatamente vaccinate. Al 30 giugno del 2018 sono stati ben 2029 i casi di morbillo, con 4 morti ed anche in questo caso, nessuno dei 4 era vaccinato al momento del contagio. In Giappone invece, un paese ad elevata coscienza vaccinale che era stato dichiarato libero dal morbillo nel 2015, dopo 36 mesi consecutivi senza alcuna trasmissione dell’infezione e in cui la copertura vaccinale nei bambini è da anni superiore al 95%, in un mondo globalizzato come l?attuale, è bastato un solo viaggiatore che si è ammalato di morbillo fuori dal paese perché, al suo ritorno in Giappone, venisse innescata un?epidemia che ha interessato 161 persone. Siamo ben lontani, come si vede, dai 5.000 casi di morbillo in Italia del 2017 e dai conseguenti costi per la collettività in termini di spese sanitarie. L?età media delle 161 persone, 29 anni, rivela il persistere, anche in Giappone, di un numero significativo di persone adulte, non vaccinate

La disinformazione anti-vaccinale può fare dei danni enormi e, l?unica alternativa possibile è quindi un intervento legislativo di sanità pubblica, che ripristini l?obbligatorietà delle vaccinazioni per i bambini che si iscrivono a nidi e scuole per l?infanzia, ampliando la copertura vaccinale anche alla popolazione adulta priva di copertura, in particolare alle donne in età fertile ed agli operatori sanitari. Questo intervento è volto a conseguire la così detta ?immunità di gregge?, cioè una copertura vaccinale che impedisca ai virus o ai batteri, bersaglio delle vaccinazioni, di continuare a circolare perché i bambini che possono attaccare sono diventati troppo pochi perché si possa verificare il passaggio da un bambino all?altro. In altre parole, per creare una barriera di soggetti immuni che, oltre a non ammalarsi, proteggano i bambini che non possono vaccinarsi (perché allergici ad esempio a componenti del vaccino) o che ?non rispondono? ai vaccini, dal rischio di ammalarsi.

In un momento storico come questo, in cui il nostro paese è ancora colpito da un importante fenomeno di immigrazione, soprattutto da paesi con popolazione non vaccinata, occorre proteggere il futuro della nostra comunità, evitando il ritorno in Italia, di malattie ormai da anni debellate grazie ai vaccini