Vaccino anti-Covid, Italia in ritardo? In Europa solo la Germania ha fatto meglio

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Vaccino anti Covid quarta dose
Vaccino anti Covid

Alle 20.50 di ieri erano 290.573 gli italiani vaccinati contro il Covid, tra personale del sistema sanitario e anziani ospiti delle Rsa, pari al 41,8% delle 695.175 dosi distribuite in Italia a partire dal V-Day, il 27 dicembre scorso. Media nazionale. Ma ci sono Regioni che corrono e altre che arrancano. Mentre la Toscana è al 65,9% delle dosi ricevute e il Veneto al 65,6, Lombardia (17,8), Valle d’Aosta (17,1%) Sardegna (11,5%) e Calabria (11,4%) sono in coda, con percentuali di somministrazione che vanno dal 11,2% (Sardegna) al 22% (Lombardia).

Per numero di dosi somministrate, nonostante le furiose polemiche delle scorse settimane, l’Italia in Europa è seconda solo alla Germania (il Regno Unito ha iniziato 20 giorni prima) ed è tra le prime dieci al mondo.

Regno Unito obiettivo 13mln entro febbraio ieri 1000 morti

Dall’8 dicembre nel Regno Unito sono state inoculate oltre 1,3 milioni di dosi del vaccino Pfizer-BionTech, mentre la distribuzione di quello Astra-Zeneca, più semplice dal punto di vista logistico, è stata avviata il 4 gennaio. Il governo intende raggiungere almeno 13 milioni di persone entro febbraio e cercherà di allestire circa 1.000 centri di vaccinazione nel paese. Intanto la situazione è fuori controllo, già peggiore che nel picco della prima ondata, anche a causa della diffusione della mutazione “inglese”. Le nuove infezioni riportate ieri sono state 62.322 (+42.6% sulla settimana precedente), i morti 1.041 (+37.2), i ricoverati 30.451. Molti ospedali sono al limite della capienza. Da ieri è attivo un lockdown quasi totale; chiuse tutte le scuole, consentito uscire di casa solo per la spesa e per fare esercizio fisico. Una misura soggetta a revisione a metà febbraio ma che si prevede resterà in vigore almeno fino a fine marzo.

Germaniail primato in Ue (anche come decessi)

Di vaccino in Germania “ce ne sarà abbastanza per tutti”. Lo ha ribadito il ministro della Salute Jens Spahn nel mezzo di una violenta campagna di stampa contro il governo Merkel, colpevole di aver passato il timone degli ordinativi alla Ue, contro gli interessi tedeschi. Questo mentre il Paese registrava ieri oltre 1.000 morti in un giorno, 21.230 nuovi contagi e il governo prolungava e inaspriva il lockdown fino al 31 gennaio. Il problema, ha ribadito il portavoce tedesco della Salute, non è il numero insufficiente di ordinazioni ma il collo di bottiglia delle limitate capacità produttive iniziali. Il Paese in totale potrà contare nel 2021 su circa 136 milioni di dosi di vaccino già autorizzato e 300 milioni in totale, quando anche gli altri produttori avranno l’ok Ema. Del Pfizer-Biontech la quota-Paese è di 55,8 milioni di dosi a cui si aggiungono 30 milioni ordinati successivamente. Del vaccino Moderna ne arriveranno 1,5 milioni di dosi già dalla prossima settimana e nel corso dell’anno Berlino ne potrebbe ricevere 50 milioni. Fino a ieri erano state vaccinate 367.331 persone (dati Rki), metà anziani e metà per motivi di lavoro. Ma il consenso alla vaccinazione non è uguale ovunque. Il governatore della Turingia, Bodo Ramelow, ha lanciato l’allarme: in alcuni ospedali solo un terzo degli infermieri si è lasciato vaccinare.

Francia appena 7 mila dosi, boom “no vax”: sono il 58%

La campagna di vaccinazione è iniziata in Francia con un flop e tante polemiche. Al primo gennaio, infatti, solo 516 persone avevano ricevuto la prima dose di vaccino, malgrado le prime 520 mila dosi consegnate a fine anno da Pfizer. Un ritardo che ha scatenato feroci polemiche e la “collera” di Macron sul Journal du Dimanche: “Non è all’altezza dei francesi”. Da lunedì, dunque, Parigi cerca di recuperare. Il ministro della Salute Véran ha promesso di accelerare: la vaccinazione, finora riservata agli anziani delle case di riposo, è stata estesa agli operatori sanitari di più di 50 anni e lo sarà, prima di fine mese, a tutti gli over 75. Sono stati promessi tempi più brevi per raccogliere il consenso degli anziani (ora servono cinque giorni) ed è stata annunciata l’apertura di 500/600 centri vaccinali. Ieri 7.000persone in tutto avevano ricevuto il vaccino in Francia, dove il virus ha ucciso oltre 66 mila persone. Entro l’autunno Parigi riceverà 30 milioni di dosi da Pfizer e ne ha preordinate 24 milioni a Moderna sul 2021. Il governo però deve fare i conti con lo scetticismo dei francesi: il 58% non intende farsi vaccinare.

Israele tra i primi tre al mondo in numeri assoluti

Il primo al mondo per copertura vaccinale: oltre 1,5 milioni degli oltre nove milioni di israeliani ha già ricevuto il vaccino Pfizer. Israele avrebbe pagato il doppio ogni dose per ricevere subito il siero, ha detto alla Reuters ieri una fonte anonima del governo. Accordi sono stati stretti anche con AstraZeneca e Moderna. I primi a cui è stato iniettato sono stati i cittadini over 60, pazienti a rischio, personale sanitario. Seguiranno insegnanti, operatori sociali, personale carcerario. Non lo riceveranno senza ulteriori studi minori di 16 anni e donne in gravidanza. I vaccini sono conservati in un bunker frigorifero accanto all’aeroporto di Tel Aviv. Vietato ricongelare le dosi: al posto degli assenti all’appello, i cittadini che decidono di rimanere in fila possono tentare la sorte e riceverlo. Proteste degli attivisti: il coordinatore per la salute Aiman Saif, ha espresso rammarico per il basso numero di dosi destinato agli arabi israeliani. Secondo le stime degli esperti, Israele uscirà dall’emergenza entro il prossimo marzo, mese in cui ci saranno le prossime elezioni.