Valbruna di Vicenza, senza green pass niente mensa ma cestino “esterno” per lavoratori. Lettera aperta ad azienda e sindacati su motivazioni

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Acciaierie Valbruna a Vicenza
Acciaierie Valbruna a Vicenza
Gentile direttore, siamo un  gruppo di dipendenti delle acciaierie Valbruna SPA di Vicenza. Dal 24 agosto il direttore e responsabile del personale ha comunicato che, per accedere al servizio mensa, i dipendenti devono presentare il green pass ad una persona dipendente della ditta  esterna del servizio mensa collegato direttamente all’azienda  che si chiama Cirfood per accedere ad un pasto caldo, altrimenti, chi non in possesso, deve accontentarsi di un cestino con panini, yogurt e acqua scelti a discrezione della ditta che ha in appalto la somministrazione dei pasti, quindi a caso e senza possibilità di scelta.
Green pass
Green pass

Tutto questo è stato deciso dal direttore del personale senza che le RSU interne avessero tenuto una assemblea per informare i dipendenti, operai che pagano la tessera e quindi le mantengono in vita finanziando col proprio salario persone che dovrebbero tutelare i diritti proprio di chi li finanzia.

Tutto questo non sarebbe un problema se non fosse per i chiarimenti, come da nota con protocollo 4073 del 5 agosto 2021, del Ministero dell’Interno sull’obbligo previsto dal decreto numero 105 del 2021 che chiarisce che per i dipendenti  la mensa interna aziendale non è soggetta a presentazione di greenpass proprio per le misure anticovid già presenti e applicate  in azienda.
I sindacati restano nel più totale e mai visto silenzio…incapaci perfino di organizzare un’ora per spiegare, magari a chi tornava dalle ferie, che senza certificato verde non può più avere diritto al suo pasto caldo. Il lavoratore dipendente a tempo indeterminato che, in piena pandemia a marzo  2020, in cui ancora non si sapeva nulla di come curare o prevenire i sintomi, a cui l’azienda ha fornito prontamente, per averli presenti al lavoro, nonostante tutti avessero famiglia e figli, una autocertificazione specificando che era indispensabile ed inderogabile, per le mansioni specialistiche che ricopriva, la presenza in azienda, mangiando all’interno dei reparti tutti insieme  gli stessi cestini che ora, per imprecisati motivi nonostante tutti i protocolli di sicurezza applicati, si devono consumare all’esterno delle mura aziendali.
Ora queste persone che, per motivi che non sono tenuti a dichiarare, scelta o impossibilità o altro, di avere un certificato green, non hanno più diritto alla mensa interna.
Una volta le aziende storiche dicevano che siamo tutti una famiglia, oggi dopo una non ancora chiara pandemia, sembriamo una famiglia di divorziati in casa.
Lettera firmata in chiaro per “Lavoratori della Valbruna”
Cosa dire?
Ci aspettiamo una risposta, anche al nostro giornale (direttore@vipiu.it), di azienda e sindacati.
Grazie
Il direttore