Il consigliere del Gruppo Misto Stefano Valdegamberi risponde per le rime a quanto il politologo Vittorio Emanuele Parsi ha sostenuto a commento delle sue parole sulla regolarità della tornata elettorale russa. “Le dichiarazioni del politologo Parsi, membro della Fondazione Italia-USA, puzzano di bruciato. L’attacco diretto nei miei confronti parlando di ‘personaggi neofascisti al vertice della città e di legami tra potere e denari putiniani’ fa parte di una strategia ben collaudata per rafforzare il pensiero unico dominante, gettando discredito sulle persone”.
Valdegamberi torna ad un tema già toccato, cioè che chi non la pensa in un certo modo vada emarginato: “La tanto sbandierata libertà di pensiero porta a dare del fascista a chi, come me, ha un background valoriale totalmente diverso, democratico-cristiano. Inoltre, si genera il sospetto: ‘fanno questo perché sono pagati con i denari di Putin’. La tecnica della propaganda occidentale, definita ‘corretta informazione’, colpisce metodicamente chiunque non si allinea al mainstream con la diffamazione e l’isolamento”. Una uniformità di pensiero che per Valdegamberi attraversa tutto il Parlamento, da destra a sinistra: “Diventano dei cloni uno dell’altro, altrimenti sanno che il loro futuro politico è segnato per sempre. Chi va fuori dal coro non è ricandidato. Strano modo di concepire la libertà di pensiero: liberi di dire e fare ciò che vuole il mainstream, ben teleguidato dagli stregoni della comunicazione, al soldo dei veri detentori del potere. Del resto, l’informazione è potere. Oggi ogni volta che apri bocca sei bollato a priori come ‘filoputiniano e fascista’. Il fine è sempre quello: l’emarginazione sociale. Questa tecnica viene usata in più occasioni anche su di me. Ma questi ‘santoni della verità’ che distribuiscono patenti agli altri sono realmente imparziali? Se lo fossero non userebbero questi metodi”.
Conclude poi Valdegamberi: “Ai vertici della città di Verona, così come ai vertici della Russia, sono andate persone votate dal popolo. Può piacere o non piacere ma ‘Demos-Kratos’, il potere del popolo, non può essere a doppio standard: legittimo quando piace ed illegittimo quando non piace. Dobbiamo semplicemente prenderne atto e metterci attorno a un tavolo, come ha richiamato il Papa stesso. Ma la diplomazia, ahimè, è morta da tempo come metodo per la soluzione dei conflitti e, beffandosi della Costituzione, pare che non ci sia altro strumento se non la guerra”.