Valdegamberi e il patriarcato, il consigliere regionale veneto di nuovo sotto attacco

652
valdegamberi su Trump
Il consigliere Regionale GM Stefano Valdegamberi

Nuove dichiarazioni sul patriarcato ed è di nuovo bufera politica su Stefano Valdegamberi, consigliere regionale del Gruppo Misto. Poco meo di due settimane fa, lo stesso ex-Zaia si era già avventurato lungo il solco di una vaneggiante “supremazia del virilismo maschile” (leggi qui), che aveva reso ancora più grottesca la sua infelice uscita con imbarazzante post social nel quale aveva attaccato Elena, sorella di Giulia Cecchettin (leggi qui), giovane veneta vittima di femminicidio, scritto mentre tutto il Paese si costernava per quanto accaduto.

Le nuove dichiarazioni le ha rilasciate in Consiglio regionale del Veneto ieri, al momento di discutere alcune risoluzioni all’ordine del giorno presentate dal Partito Democratico, da Forza Italia e dalla Lega sul tema violenza di genere.

patriarcato valdegamberi
Stefano Valdegamberi

“Attenti che – ha detto Valdegamberi -, spinti dalla foga propagandistica e ideologica che ha preso il sopravvento, si rischia a far passare ciò che è la causa del problema come fosse la soluzione”, riferendosi a temi come la presa di distanza dal patriarcato.

“Le decisioni politiche assunte in un momento di forte tensione emotiva – ha aggiunto -, pur con i migliori intenti, rischiano di portare a un peggioramento della situazione invece che a un miglioramento. È veramente il patriarcato il problema – ha aggiunto Valdegamberi – o, invece non sta proprio nella mancanza del ruolo paterno, del pater, nell’educazione dei figli, una delle cause di ciò che succede”?

Una nuova strenua difesa, dunque, del punto: “Manca il ruolo del padre, che mette limiti, che incentiva l’autonomia e il coraggio, che stimola all’esplorazione della vita e alla fatica creativa, che sa dire dei no ai figli quando serve. Se diamo sempre tutto ciò che vogliono, li accontentiamo in tutto e per tutto, gli diamo ragione anche quando hanno torto davanti agli insegnanti, nella partita di calcio, ovunque, creiamo dei figli apatici, senza passione, fragili, eterni immaturi”, ha detto il consigliere motivando il suo voto contrario.

Anche in questa occasione, non si sono fatte attendere le dure repliche.

“Il Presidente Luca Zaia e il nostro capogruppo Alberto Villanova sono due uomini che sanno rispettare le donne. Il consigliere Valdegamberi, che prima li attacca e poi, furtivo, ritrae modificando il post, avrebbe solo da imparare da due Signori così. Dopo le orrende parole di ieri del collega in concomitanza delle esequie di Giulia e che ci hanno già portato agli onori della cronaca nazionale, questo squallido post di Valdegamberi era l’ultima cosa di cui si sentiva il bisogno. Noi siamo a fianco del nostro Presidente e del nostro capogruppo”.

Intervengono così i consiglieri Milena CecchettoFrancesca ScattoLaura Cestari e Roberta Vianello per commentare un post Facebook, successivamente modificato, del consigliere Stefano Valdegamberi.

“Chi non perde occasione per darci lezioni sulla cultura della vita, dovrebbe prima di tutto imparare a rispettare noi donne. Dopo la pagliacciata di ieri, mai avremmo pensato che il collega volesse rincarare la dose con un post dove, per contestare un evento dell’Università di Vienna contro la violenza sulle donne, tira in ballo a sproposito il Presidente Zaia e il capogruppo Villanova. Una scelta sconsiderata, inopportuna e dalla quale vogliamo prendere le distanze, visto anche e soprattutto l’atteggiamento che Luca Zaia ed Alberto Villanova hanno verso le donne. Le parole e il comportamento di Stefano Valdegamberi, purtroppo, sono la prova che esiste anche un problema, grave, di educazione e rispetto nell’uso linguaggio.

“E se questo problema è di un rappresentante delle istituzioni, che si è auto-nominato a presunto difensore di nobili antichi valori e della vita umana, allora il problema diventa dramma” concludono i tre consiglieri regionali di Lega – LV, Milena Cecchetto, Francesca Scatto, Laura Cestari e Roberta Vianello.

fine vita valdegamberi patriaracato
Vanessa Camani

Vanessa Camani, capogruppo del Partito Democratico ha detto: “Le affermazioni di Valdegamberi offendono tutta l’Aula e tradiscono il suo mandato. I funerali di Giulia Cecchettin non sono uno show mediatico, ma un esempio per tutti noi. Il coraggio della famiglia di Giulia ci insegna come dal dolore dobbiamo trovare la forza per sconfiggere il mostro della violenza contro le donne e il femminicidio.

Il consigliere Valdegamberi – ha aggiunto la Capogruppo – tradisce il presidente Zaia che ha chiesto di far rumore e il Consiglio che si sta impegnando a tracciare una strada comune. Siamo di fronte ad un dolore talmente grande che meriterebbe da parte di chi non condivide almeno il silenzio. Invece, il protagonismo emerge, quel protagonismo che rende questa nostra società molto spesso malata di egoismo.

Valdegamberi non può rappresentare quel consesso Veneto che con fatica ricerca una condivisione per costruire una società giusta, che renda giustizia a Giulia e a tutte le donne vittime di violenza e femminicidio. Se questo caso serve per dare un impulso propulsivo, ringraziamo la famiglia invece di creare polemiche offensive verso i cittadini veneti”.

Elena Ostanel (Vcv) sanità veneto
Elena Ostanel (Vcv)

“Trovo inaccettabile che nel giorno del ricordo del lutto e del ricordo di Giulia Cecchettin il consigliere Valdegamberi sostenga ancora una volta, in Consiglio e sulla stampa, che alla base della violenza di genere ci sia l’assenza di padri che mettono limiti, scaricando ancora una volta tutte le responsabilità sulle famiglie e che questa giornata di cordoglio sia ‘una telenovela nazionale’”, ha detto Elena Ostanel, consigliera regionale del gruppo Il Veneto che Vogliamo, nel giorno in cui il Consiglio regionale del Veneto ha ricordato Giulia Cecchettin.

“Come ho detto in aula al consigliere Valdegamberi che è intervenuto prima di me – aggiunge Ostanel – mio nonno diceva ‘prima de parlar tasi’. Gino Cecchettin oggi ha dato una lezione con quei contenuti, soprattutto quando si rivolge agli uomini, che non devono sentirsi assolti, e alla politica, che non debba continuare ad essere ideologica ma comprenda, capisca, studi, agisca.

Valdegamberi continua a non rispettare il lutto di una famiglia e di un Paese intero. Spero che, come ho detto in aula, anche i consiglieri di maggioranza intervengano contro questo atteggiamento che ormai non ha limiti. Per questo nel mio discorso in aula ho citato a Valdegamberi questo passaggio del discorso di Gino Cecchettin che ho avuto l’onore di sentire nella basilica abbaziale di Santa Giustina: ‘Chiamarsi fuori, cercare giustificazioni, difendere il patriarcato quando qualcuno ha la forza e la disperazione per chiamarlo col suo nome, trasformare le vittime in bersagli solo perché dicono qualcosa con cui magari non siamo d’accordo, non aiuta ad abbattere le barriere’. Spero che siano parole che rimangano a memoria, anche di chi si sente facilmente assolto”.