Valeria Porelli, assessore del Comune di Vicenza, interviene sulla “Questione Tosetto”, l’ex compagno di giunta a cui sono state ritirate le deleghe dal sindaco Francesco Rucco dopo l’abbandono di Forza Italia.
Valeria Porelli, ovvero l’attuale assessore del Comune di Vicenza con deleghe in materia di risorse umane, organizzazione, innovazione tecnologica e semplificazione amministrativa, servizi demografici e pari opportunità, critica soprattutto l’atteggiamento della minoranza. O, quanto meno, di quei componenti del consiglio comunale, all’opposizione o meno, che hanno manifestato solidarietà e comprensione politica nei confronti di Matteo Tosetto.
“In tanti anni di impegno in politica e nelle istituzioni – dice Valeria Porelli – non ho mai visto uno schieramento così palese dell’opposizione in favore di un assessore di quella che dovrebbe essere la controparte, la maggioranza.
Il riferimento è ovviamente al caso della revoca di Matteo Tosetto dal suo ruolo di assessore ai servizi sociali della giunta di Francesco Rucco a Vicenza. Sia Tosetto che i consiglieri del Centrosinistra sanno bene quali sono le regole del gioco e far passare questo episodio come un atto di cattiva politica e raccontare un facile vittimismo di un assessore che cade per colpa di Rucco o dei partiti rasenta l’ipocrisia. Pertanto, vale la pena di fare qualche precisazione.
In primo luogo, l’adesione del Sindaco Rucco all’appello già firmato da tantissimi altri primi cittadini italiani per chiedere a Mario Draghi di proseguire con il suo governo non c’entra nulla con la revoca di Tosetto. Semmai, al contrario, la firma di Rucco certifica la sua indipendenza dai partiti che lo sostengono e che in Parlamento lo hanno fatto cadere.
In secondo luogo, la scelta consapevole di Tosetto di uscire dal perimetro della maggioranza e il suo pervicace rifiuto di palesare la posizione nei confronti del Sindaco che lo aveva nominato e della maggioranza che lo ha sempre sostenuto, dimostra la volontà di mantenere una distanza dalla maggioranza al solo fine di indebolirla e fare il gioco dei tradizionali avversari politici del centrodestra.
Altro punto che va messo in chiaro è che un assessorato non va mai personalizzato perché non è una proprietà privata del vertice, ma piuttosto un ruolo in cui l’assessore è al servizio di un progetto, quello che nel 2018 ha fatto vincere le elezioni alla coalizione di centrodestra guidata da Francesco Rucco. L’eccessiva personalizzazione dei ruoli istituzionali ha già provocato danni nel passato e non vorremmo ripeterli.
Un’ultima considerazione merita di essere fatta sul futuro. In una stagione che precede di poco l’appuntamento con il rinnovo dell’amministrazione di Vicenza, il campo in cui si muove il centrodestra insieme ai civici di Rucco è definito e può essere allargato, ma non può essere confuso con progetti personali o alternativi. E poiché il tempo è sempre galantuomo siamo certi che la città, più che gli addetti ai lavori che quasi sempre fanno il gioco delle parti, saprà giudicare e distinguere fra chi in buona fede palesa la sua posizione e chi la usa per una malintesa concezione della politica che prima di essere ascensore sociale è servizio civico.
Dispiace per questi titoli di coda nella vicenda dell’ex assessore, ma la responsabilità della fine di questo film non è dei partiti di centrodestra, né di Rucco o dei suoi civici. È di Tosetto che, consapevolmente o no, si è fatto strumento di chi lui stesso ha, perlomeno formalmente, combattuto in 26 anni di campagne elettorali”, conclude l’assessore Valeria Porelli.