Vini della Valle del Rodano e della Linguadoca. “Wine Specialists Journal”: vini con grande carattere

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Valle del Rodano, Vigneti, credits france.fr
Valle del Rodano, Vigneti, credits france.fr

Abbiamo virtualmente attraversato gran parte della Francia alla ricerca di vini prestigiosi e ora siamo approdati nella Valle del Rodano, per poi discendere di nuovo a sud nella zona della Linguadoca, quasi al confine con la Spagna. Non bisogna dimenticare, infatti, che i nostri vicini transalpini, oltre a produrre vini eccezionali come Champagne e Bordeaux, sanno produrre anche vini rossi e bianchi di ottima qualità dal prezzo contenuto e di fama mondiale, senza necessariamente spendere un patrimonio. In particolare, dalla Valle del Rodano alla Linguadoca, abbiamo selezionato due vini storici, legati in qualche modo alla storia della Chiesa, quella che anche grazie al leggendario abate Pierre Pérignon ha preservato anche molti segreti dell’enologia.

Domaine Des Pères de L’Eglise, Côte du Rhone Rouge, 2017, alc.14%

Domaine Des Pères de L’Eglise, Cote du Rhone Rouge
Domaine Des Pères de L’Eglise, Cote du Rhone Rouge

Dalla Valle del Rodano abbiamo selezionato questo vino rosso che richiama un territorio peculiare intorno ad Avignone, luogo della cattività papale nel XIV secolo, infatti il Domaine Des Pères de l’Eglise è noto anche per il “Vino dei Papi”, Châteauneuf du Pape. Il Côte du Rhone è un blend di 75% Grenache, 15% Vieux carignan e 10% Syrah dal colore rosso rubino con unghia porpora, limpido e compatto. Al naso un bouquet intenso ci inebria immediatamente con un fruttato di amarena, prugna, susina, ciliegia, visciole e un floreale di viola piena, rosa e geranio per finire con una piccola nota di peperone bruciato nel vegetale. Tra le erbe aromatiche riconosciamo il rosmarino e l’origano, mentre nel minerale spicca una nota di grafite e tra le spezie il pepe e la paprika. Infine, tra le tostature avvertiamo il cacao e il tabacco da sigaro con un balsamico leggero e un etereo di canfora. È un vino dalla intensità lunga e una qualità definita che al sorso si presenta secco, caldo, avvolgente, fresco con tannini setosi come una carezza e con una pulizia gustativa inimmaginabile. Oltre ad essere sapido con un corpo strutturato, questo rosso della Valle del Rodano mostra un equilibrio con una struttura marmorea che ci fa intuire che conserverà queste caratteristiche per molti anni, anzi col l’affinamento può solo migliorare. Considerata l’eleganza, possiamo abbinarlo ad una bourguignonne oppure a degli ottimi formaggi, sempre francesi, ovviamente.

Blanquette de Limoux, Maison Aimery, 12,5 % vol.

Blanquette de Limoux, Maison Aimery
Blanquette de Limoux, Maison Aimery

Dalla Valle del Rodano scendiamo verso sud-ovest, quasi al confine con la Spagna, e ci fermiamo nella famigerata zona della Linguadoca, denominata Languedoc-Roussillon. La Maison Aimery si trova nei pressi di Limoux, dove è rinomata questa Blanquette (piccolo bianco) prodotta per la prima volta dai monaci di St-Hilaire nel XVI secolo. È un metodo tradizionale che prevede 18 mesi di affinamento in bottiglia, vinificato con uve Mauzac al 90% e una piccolissima percentuale di Chardonnay, che ne esalta il fruttato, e Sauvignon, che invece conferisce la fresca nota di bosso. Di colore paglierino con riflesso in unghia verdolino e bollicine fini e persistenti, si presenta con una complessità olfattiva notevole, corroborata da una freschezza che spesso non è presente negli champagne. Nel fruttato spiccano le note di frutta a polpa gialla croccante appena matura, mentre l’odore floreale ricorda le mimose, tipiche della fine dell’inverno e una leggera peonia fa capolino. Tra le erbe aromatiche avvertiamo il profumo di salvia e di timo, mentre nel minerale un po’ di gesso alleggerisce l’olfatto. Una leggera nota speziata di curcuma accompagna le tostature di crosta di pane e anticipa la leggera sensazione mentolata balsamica. È un vino intenso e nella sua complessità si presenta ampio con una qualità definita. Al palato è secco, caldo, rotondo, fresco e salato, di corpo esile, le cui prospettive di consumo sono quelle di un vino assolutamente pronto. Nell’abbinamento lo consigliamo con aperitivi a base di crostacei e, comunque, con cibi a base di pesce.

Di Erika Lumento e Michele Lucivero.