Mercoledì 30 dicembre, in anticipo rispetto alla tipica data del venerdì per via del Capodanno, si è tenuta, come si legge nella nota di ADUC che pubblichiamo, la prima asta settimanale presso l’Hi-Mtf per le azioni BCP – Banca di Credito Popolare di Torre del Greco, un istituto antico, nato nel 1888 a Torre del Greco e che dispone di sessanta filiali in tutta la Campania oltre a due nel Lazio, precisamente a Cassino e Formia.
L’Hi-Mtf (di cui i soci BPVi si ricorderanno visto che Zonin con Sorato ne prospettò l’utilizzazione quando, il 12 aprile 2015, fu ufficializzato il primo abbattimento delle quotazione da 62.50 euro a 48 della ora fu Popolare Vicentina, ndr) è un’alternativa alle borse tradizionali strettamente regolamentata gestita da Hi-Mtf Sim S.p.A. e suddivisa in due principali rami di attività, uno quote driven, cioè guidato dalle quotazioni, e uno order driven, in cui il prezzo è determinato dalle proposte di negoziazioni
Al 31 dicembre 2019, ultimo dato disponibile, i soci sono 5.338 (tra cui 67 persone giuridiche) cui si uniscono 365 azionisti non soci, titolari dei soli diritti patrimoniali. I numeri sono da allora rimasti pressoché inalterati, stante l’impossibilità di vendere i titoli di cui ci occupiamo sin dal 2017 (ADUC – Investire – Banche in crisi – Banca di Credito Popolare (Bcp): valore delle azioni in calo e soci bloccati).
Le azioni della Bcp sono state ammesse a quotazione sull’Hi-Mtf a partire dal 28 dicembre. Il book di asta del 30 dicembre, che mostriamo, è simile a quello di tante altre popolari piccole e meno piccole che sono arrivate all’Hi-Mtf dopo anni di blocco degli scambi provocato dalle stringenti regole in vigore dall’inizio del 2014 e dovute al Regolamento U.E. n. 575/2013 del 26 giugno 2013 (c.d.”CRR”), che agli articoli 77 e 78 dispone come il riacquisto di proprie azioni da parte della banca è possibile dietro autorizzazione della Vigilanza sulla base di criteri prudenziali. Fino al 2013 la legge consentiva invece l’assenso ai riacquisti solo quando questi eccedevano il cinque per cento del capitale sociale. E per una banca come la Bcp, come per tante altre, è ben difficile che la Banca d’Italia approvi.
Venendo al mercato, come si può verificare, nei primi tre giorni sono pervenute proposte di vendita per 63.169 azioni, mentre lo spazio dedicato alle proposte di acquisto è desolatamente vuoto.
Il prezzo di vendita più basso è di 21,80, il minimo consentito e pari all’8% in meno rispetto al prezzo di riferimento di 23,50 euro.
Sta quindi proseguendo il ‘soft landing’, l’atterraggio morbido, del prezzo di cui da tempo parliamo.
Anno Prezzo
2016: 32,50
2017: 28,83
2018: 25,86
2019: 23,20
2020: 23,20
2021: 21,80
Il prezzo di 21,80 è puramente teorico non solo per l’assenza scambi ma soprattutto perché non si vedono all’orizzonte compratori interessati ad acquisire il quantitativo di azioni che ora sarà via via immesso in vendita. C’è infatti da considerare che pochi sono gli azionisti che sanno della possibilità di vendere. L’ammissione e l’inizio delle quotazioni sono avvenute in appena dieci giorni.
Cosa succederà ora? Il regolamento dell’Hi-Mtf prevede una verifica bimestrale degli scambi.
Nel caso della Bcp, se nel bimestre saranno scambiati almeno 7.767 pezzi la banda di oscillazione, attualmente l’8% del prezzo di riferimento (23,50) non sarà ampliata. In caso contrario, si passerà da 8% a 12%. La verifica viene effettuata ogni bimestre. I limiti successivi sono 16%, 20%, 24%, 28%.
Al termine del primo anno di negoziazioni, invece, il prezzo di riferimento sarà confermato per un altro anno se saranno stati scambiati almeno 77.670 pezzi, altrimenti si prenderà come riferimento il prezzo di mercato del momento e si tornerà alla prima banda dell’8% per le verifiche bimestrali.
La situazione, come si può comprendere e come scriviamo dal 2017, non è affatto rosea neanche per BCP Torre del Greco. Non è possibile stimare un valore delle azioni e un conseguente prezzo di mercato, specie dopo un 2020 straordinario sotto ogni punto di vista ed un 2021 che si annuncia altrettanto se non più complicato, ma è purtroppo facile prevedere che il prezzo è destinato a calare ancora, e di molto, non solo perché non rappresenta un valore di mercato paragonabile a quello di analoghe realtà quotate ma anche perché ci sono tanti azionisti che -bloccati da anni- desiderano vendere indipendentemente da ogni altra considerazione.
Insomma, per gli azionisti della Banca di Credito Popolare si profila un percorso di quello già visto più volte all’Hi-Mtf e che presenta non solo le quotazioni calare sempre più nel tempo ma soprattutto enormi difficoltà a vendere effettivamente i titoli.