Dopo il presidente della Regione Veneto Zaia, anche la dottoressa e docente Antonella Viola pensa che non si dovrebbero effettuare tamponi ai no vax Covid. “Ci aspettavamo che, una volta vaccinato l’80% della popolazione, la situazione sarebbe stata sotto controllo e che avremmo parlato sempre meno di Covid19. E invece le cose non stanno andando esattamente così. A sparigliare le carte sono arrivati due fatti: la perdita di efficacia dei vaccini e, adesso, la nuova variante Omicron – scrive oggi Viola su La Stampa -.Osservando la situazione attuale e confrontandola con quella dello scorso anno, vediamo come i vaccini abbiano fatto la differenza in termini di ricoveri e decessi. E questo si riflette in una vita quasi normale per tutti noi, senza troppe limitazioni. Gli antivirali di Merck e Pfizer, che bloccano la riproduzione del virus e sono quindi utili nelle prime fasi dell’infezione, possono essere un valido aiuto nella gestione dei pazienti a rischio di malattia severa, purché il contagio venga prontamente confermato, ragione per cui sarà sempre più importante poter accedere ai tamponi in tempi rapidissimi e dedicarli quindi a chi ha sintomi e non a chi rifiuta il vaccino. Questa sarà solo una delle tante decisioni difficili da prendere nelle prossime settimane e mesi, e tutte le scelte dovranno essere ben ponderate ma, allo stesso tempo, tempestive – conclude Viola -. La proroga dello stato di emergenza (si ipotizza fino al 31 marzo 2022, n.d.r.) appare quindi condizione necessaria per permettere al governo di navigare più agevolmente nell’incertezza e di guidare il Paese oltre la tempesta”.
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