Il duello Variati-Moretti per le Europee manda in tilt la Direzione Pd. E alla fine Achille rinuncia

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preferenze Achille Variati e Alessandra Moretti ai tempi della prima giunta comunale
Achille Variati e Alessandra Moretti ai tempi della giunta comunale in cui erano sindaco e vice

Non sono bastate quattro ore di dibattito per definire le candidature venete del Partito Democratico alle elezioni europee del prossimo 26 maggio. Al termine non è stata concessa nessuna votazione.

Il segretario regionale Pd, Alessandro Bisato, fin dalla sua relazione introduttiva decide di… non decidere e ha presentato sei nomi per la lista, di cui tre vicentini. La direzione provinciale di Vicenza ne aveva indicati due, l’ex primo cittadino del capoluogo berico Achille Variati e il capogruppo Pd in Regione Stefano Fracasso, con preferenza sul primo dopo un voto a stragrande maggioranza dei presenti e tre soli astenuti, escludendo Alessandra Moretti.

Ma nei 6 nomi per il Veneto, Bisato ha inserito anche il nome dell’attuale consigliera regionale ex candidata presidente alla Regione, la quale già nelle scorse settimane con la sua ventilata candidatura, sostenuta anche fuori dal territorio vicentino, aveva creato diversi malumori tra i militanti del Pd. Ora deciderà tutto il Partito nazionale, ammesso che tutti i sei candidati indicati da Bisato accettino.

Sì, perché dal duello tra Variati e Moretti, come prevedibile, ne è rimasto soltanto uno, già il giorno dopo la direzione:

“Ho comunicato al segretario nazionale del PD Nicola Zingaretti il ritiro della mia disponibilità a correre per le Europee – ha esordito in un lungo post su Facebook Variati nel quale spiega il suo passo indietro – il Veneto aveva e ha la necessità assoluta di concentrare i propri sforzi attorno a una sola figura di peso“.

“In queste condizioni – continua l’ex sindaco di Vicenza – i candidati veneti, tre addirittura dalla provincia di Vicenza, finirebbero per cannibalizzarsi, mancando l’obiettivo di eleggere un rappresentante della nostra regione a vantaggio delle altre aree del collegio elettorale”.

“Un passo indietro – conclude – per il bene della nostra terra, non solo a parole ma nei fatti”.

Intanto sulla scheda elettorale nel collegio Nordest già sicuri capolista saranno l’ex Ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, sostenuto a Vicenza in primis da Otello Dalla Rosa, e la politologa Elisabetta Gualmini, spesso ospite nelle trasmissioni televisive. Sicuro tra gli altri 13 anche il professor Antonio Calò, trevigiano salito alle cronache per aver ospitato alcuni profughi nella sua casa.

La Moretti pare abbia vinto la prima sfida, ma la “mossa” di Variati è orientata soprattutto a rafforzare la sua candidatura a presidente alle regionali del 2020.

Nel frattempo i “duelli democratici” continuano.