Variati a Cagnoni: valorizzi Corrado Facco in Ieg. E l’ex dg di Matteo Marzotto è licenziato

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Mercoledì 2 maggio avevamo titolato, nel silenzio dei bene informati locali, che si limitavano a timide previsoni, «Variati “raccomanda” al neo Ad di Ieg il dg “vicentino” Corrado Facco. L’Ad Ugo Ravanelli ai dipendenti: “il ruolo di Dg è soppresso!» la pubblicazione in esclusiva del messaggio con cui Ugo Ravanelli, il neo Ad di International Exhibition Group (IEG, a società riminese in cui la Fiera di Vicenza in netta minoranza col suo 19% complessivo è stata inglobata di fatto in RiminiFiera, ndr)  informava tutti i dipendenti delle consegeunze connesse alla sua nomina.

Tra queste la prima era il declassamento di Corrado Facco, il pupillo di Matteo Marzotto, a sua volta pupillo di Achille Variati, che aveva assicurato, all’atto della “cessione” della fiera cittadina a Rimini, la permanenza di entrambi ai vertici di Ieg per garantire in qualche modo il peso di VicenzaVariati da un po’ stava temendo, ammesso che non avesse mentito prima in Consiglio comunale e alla stampa amica, che le sue assicurazioni, che a Vicenza erano da classico proclama di onnipotenza, a Rimini erano arrivate come un timido sussurro.

Per cui dopo la finta ricomposizione delle “divergenze” col presidente di Ieg Lorenzo Cagnoni, che con le dimissioni in blocco del cda aveva fatto capire al sindaco uscente di Vicenza, che pure è laureato in matematica, che il 19% è molto minore dell’81% e in società di capitale vale zero, «non dimenticava – scrivevamo – nei suoi auguri e saluti quelli proprio a Ugo Ravanelli, neo Ad e già direttore generale anni prima di RiminiFiera, a cui di fatto, pur rivolgendosi al Cda tutto, raccomandava di valorizzare “la capacità del management di fiera e, in particolare, di Corrado Facco che ha guidato la fusione fra le due fiere…“.

Detto, fatto.

Se nel messaggio da noi pubblicato Ravanelli scriveva che «tutte le funzioni (di line e di staff) che rispondevano al DG Corrado Facco avranno me quale unico referente…» e se noi avanzavamo la speranza che il neo Ad almeno non riservasse «a Facco la valorizzazione che Berlusconi ha pochi giorni fa annunciato ai grillini…», bene possiamo dire che la nostra richiesta è stata soddisfatta.

Perchè Corrado Facco non andrà con Di Maio a «lavare i cessi» ma ha salvato la dignità facendosi solo licenziare, come da ieri è ufficiale.

A Rimini, e ovunque fuori dalla servile enclave vicentina, è questo che valgono le raccomandazioni di Variati.