Variati “ignorante” di CDP? Ma Achille rientra nel suo Cda che gestisce 250 mld delle Poste per enti e società, fondo Atlante incluso. Anche se lo negò al “teatrino” dei soci BPVi

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Il grande assente Achille Variati è, invece, sempre presente nella politica non solo vicentina e non solo perché, forse, ha teleguidato per conto e a favore dei soliti noti Francesco Rucco verso la presidenza della provincia di Vicenza ma perché, di sicuro, sta lavorando a coagulare una sorta di partito dei sindaci, quelli veneti, che ha obiettivi abbastanza chiari e che è cominciato a nascere prima dalle relazioni costruite per diventare lui presidente della provincia, poi gestendolo come un condominio apparentemente troppo virtuoso per essere vero, ma realisticamente monocentrico, come il vecchio consiglio comunale di Vicenza, perché lui  con le sue alleanze, dirette e indirette, ne gestiva  i 999 millesimi.

 

Grazie a quella carica il prode Achille è diventato presidente dell’Upi, Unione delle Province Italiane, che non si è sognato un secondo di lasciare quando non poteva più ricoprirla non essendo più presidente di Vicenza ma l’ha mantenuta “in prorogatio“, grazie alle relazioni nella cui costruzione è maestro oggi quasi ineguagliabile, almeno dalle nostre parti.

Una “prorogatio” in teoria e sulla carta delimitata come obiettivo e come tempistica dal completare il lavoro intrapreso a Roma per completare la riforma della… riforma delle province che a breve potrebbero tornare a coronare i sogni di torme di politici che verranno di nuovo eletti dalle urne generali non per democrazia, come ci dicono, ma per non fare più gratis il lavoro (?) di consiglieri, essendo già nei vari consigli comunali da cui sono eletti ora, ma con adeguata parcella benedetta dal mandato popolare.

Variati, da presidente a tutti gli effetti dell’Upi, era stato scelto (si era scelto?) come suo rappresentante nel cda di Cassa Depositi e Prestiti, la “banca d’affari” di fatto del Mef che gestisce il mega risparmio postale, oltre 250 miliardi, si procura altre risorse finanziarie, poco meno di 100 miliardi, dal mercato  e ha importantissime e strategiche partecipazioni in grandi aziende, pubbliche  e private.

L’ex sindaco di Vicenza ed ex tante altre cariche politiche come presidente di Upi in prorogatio pr completarne la riforma, compito a cui dovrebbe dedicare tutte le sue energie, non si è affannato, però, a nominare un diverso rappresentante in quel cda da cui era decaduto con tutto il Consiglio precedente ma l’Upi lo ha indicato di nuovo come membro del cda di CDP.

A questo punto spieghiamo il perché della presenza in questo articolo dei pochi minuti di video estratti dall’assemblea di Noi che credevamo nella BPVi del 5 febbraio 2017, per concludere poi il nostro excursus su un politico che non ci piace più da tanti anni. Non da quando ha confermato di rappresentare alcuni interessi forti (chi non li rappresenta di questi tempi nella deformazione della politica che viviamo e colpevolmente tolleriamo quando non la incoraggiamo?) ma soprattutto da quando ha chiuso tutti gli occhi su quanto stava avvenendo nella Banca Popolare di Vicenza mentre, sotto la guida di quegli interessi, rappresentati anche da suoi amici come Giuseppe Zigliotto o da suoi referenti come Gianni Zonin, si stava concretizzando la più mortale trappola mai confezionata per i cittadini di Vicenza, della provincia e di molte di quelle province del cui organo rappresentativo Variati è ancora  presidente in prorogatio.

Ebbene in quella assemblea abbiamo assistito al più grande show del suo presidente, Luigi Ugone, l’unico che lo inchiodò alla sue responsabilità, ne evidenziò le volute amnesie e ipocrisie di fronte al palasport pieno di Via Cavalieri di Vittorio Veneto e lo mise in imbarazzo pubblico.

Noi, molto immodestamente, pensiamo di “aver denudato” Variati con i nostri scritti molto di più e con molte più persone ma, se queste ce lo hanno confermato singolarmente o incrementando il numerpo dei lettori di VicenzaPiu.com, vederne un migliaio tutte insieme osservare il re nudo lo dobbiamo a Ugone.

– Lui mostrò all’allora sindaco e bi-presidente (provincia e Upi), che si dichiarava uomo di scarso potere, la slide in cui appariva anche nel Cda di Cdp

– poi gli chiese quanti soldi Cdp avesse versato nel fondo Atlante che doveva salvare BPVi e Veneto Banca e lui tentennò (fece finta? Non lo sapremo mai…) prima che le mille persone gli suggerissero “500 milioni” venendo spettacolarmente rimbrottate da Ugone: “non suggerite al sindaco”

– poi Variati si schernì dicendo che il suo ruolo nel cda gli consentiva solo di occuparsi della cosiddetta “gestione separata“, quelle del denaro dei libretti postali e degli altri strumenti finanziari propri in mano ai risparmiatori delle Poste, e non certo di Atlante

– quindi infastidito dal pressing del gatto che aveva giocato con lui come fosse un topolino se ne uscì fuori con una gaffe che i risparmiatori delle banche venete (almeno quelli davanti a lui o quelli che hanno visto il nostro video integrale allora sul match o oggi si limiteranno alla più comoda sintesi che qui proponiamo) non dovrebbero mai più dimenticare: “io non ci sto a partecipare al vostro teatrino…!“.

Ebbene ora capirete, se ci avrete seguito finora, il perché dei 7 minuti dell’estratto video.

Volendo riportare, da tempo, con i piedi per terra Luigi Ugone, alias Ugolone il Boia (sappiamo che gli piace questa similitudine, lui è, in fondo, un grande vanitoso), l’unico modo era aggiungere ai suoi sberleffi alcuni nostri aggiornamenti.

– Variati è nel cda della Cassa Depositi e Prestiti da presidente in prorogatio per raggungere gli obiettivi politici dell’Upi: in un Paese normale non sarebbe presidente in prorogatio, ma, soprattutto, non sarebbe nel cda di CDP che di certo non si esprime sulla riforma da completare delle province

– Variati ha detto una bugia o non era competente quando ha sostenuto che la “gestione separata”, quella che attinge a 250 miliardi di euro di risparmi postali garantiti dallo Stato, riguarda solo, da mission, “la  concessione di finanziamenti, sotto qualsiasi forma, allo Stato, alle regioni, agli enti locali, agli enti pubblici in generale e agli organismi di diritto pubblico” ma, anche, come si legge sempre nella normativa, le “partecipazioni azionarie di cui la CDP S.p.A. è titolare“. Tra cui, come confermatoci dagli uffici romani stessi di CDP da noi contattati, quella nel fondo Atlante, non decisa quando Variati entrò la prima volta nel cda ma che doveva essergli ben nota il 5 febbraio 2017…

– Variati era ed è competente, perché, lo ha dichiarato lui a Il Giornale di Vicenza alla sua conferma in CDP, per far parte di quel cda bisogna essere o essere stati dirigenti di banca.

Ecco, quindi, due domande in più, rispetto alle altre già sottintese, che facciamo ad Achille Variati:

1 – ha realmente maturato, e se sì quale quale, esperienza da dirigente bancario se questo ruolo lo ha raggiunto in aspettativa durante i suoi pluridecennali incarichi politici?

2 – se la risposta alla domanda n. 1 ci confermasse che Variati sia un dirigente bancario così esperto da poter contribuire con competenza alle decisioni che riguardano il miglior utilizzo dei 250 miliardi della gestione separata di Cdp per i finanziamenti degli enti pubblici e, ripetiamo, per la gestione delle sue partecipazioni in mega aziende, come mai quella sua esperienza (anche dopo i nostri avvisi mediatici pubblici diretti anche a lui e dopo la nostra cena proprio con lui a Caldogno in cui gli illustrammo  le analisi poi verificatesi di noi, poveri inesperti bancari) mai la utilizzò se non per evitare, non era nei suoi poteri se non di moral suation con i suoi “amici”, per almeno paventare pubblicamente il dramma che portò ai teatrini a cui ora non vuole partecipare?

P.S. Variati, allora come ora presidente di Upi, perché in prorogatio?, e membro, per quale competenza?, del cda di Cassa Depositi e Prestiti, nel “teatrino” sottolinea che lui nel cda ci sta gratis. Detto che un cittadino, che tra pensioni bancarie maturate in aspettativa e tra prebende da ex politico dichiara, regolarmente per carità, un paio di centinaia di migliaia di euro all’anno, può anche servire gratis lo Stato, tra le varie cose di Cdp ignote, forse, al sempiterno Achille, c’è che per legge chi assume, liberamente, quell’incarico da pensionato, e che pensionato!, non è che può ma “deve” svolgerlo gratis: un po’ di classe, please, aspirante capo dei capi dei sindaci del Veneto e chissà cos’altro…