I veicoli per il trasporto dei disabili che recano pubblicità non possono circolare perché secondo il Ministero degli Interni violano le norme della circolazione. Ma ci sarebbe una legge che eviterebbe questo problema: purtroppo mancano i regolamenti attuativi. Questo, sinteticamente, il quadro della vicenda delineato da Report, associazione europea per Report, associazione europea per l’informazione e per i diritti.
L’associazione di promozione sociale da tempo è impegnata a segnalare questo problema in tutta Italia, sottolineando città per città i disagi che comporta alle associazioni benefiche, ai cittadini in difficoltà che da esse sono assistiti e persino ai privati che, a scopi benefici, sostengono le prime in cambio di pubblicità.
“I veicoli trasporto disabili con la pubblicità di aziende – spiega Report Aps – non possono circolare a discapito dei cittadini in difficoltà e anche di chi ha speso molto denaro in pubblicità, perché violano il combinato disposto dell’Artciolo 23 del Codice della Strada e l’Articolo 57 del Regolamento di Attuazione del Codice della Strada, attualmente in vigore.
Ora, le attività economiche sostenitrici potrebbero chiedere la restituzione del denaro versato, essendo tali contratti pubblicitari nulli in quanto violano una norma imperativa di legge. A fare chiarezza sul mancato rispetto delle norme in vigore è il Ministero degli Interni: secondo una sua circolare del 2020 i mezzi che circolano con pubblicità a pagamento di terzi, violano le norme della circolazione”.
Un problema che avrebbe già interessato il vicentino, da ultimo la Ozanam di Vicenza, organizzazione di volontariato di ispirazione cristiana, che tra le altre cose fornisce servizio gratuito di trasporto presso le strutture sanitarie di malati, anziani, disabili o persone che non dispongono di supporto famigliare.
“Un problema serio – prosegue Report – per le associazioni che svolgono il servizio di trasporto come la Ozanam. Un loro mezzo, di proprietà della Progetti del Cuore Società Benefit Srl di Reggio Emilia, è fermo già da due mesi.
In seguito agli accertamenti svolti dal comando di Polizia Locale di Vicenza, Michele Carotta, il presidente dalla associazione, ha confermato che il mezzo rimarrà fermo fintanto che non si capirà come procedere.
Nel frattempo, le aziende che hanno sostenuto il progetto di finanziamento del mezzo potrebbero chiedere la restituzione del denaro alla Progetti del Cuore, che su queste iniziative raccoglie più di 10 milioni di euro l’anno, in quanto esso è nullo perché viola una norma imperativa di legge”.
Report, associazione europea per l’informazione e per i diritti conclude: “La Legge n.210, già approvata nel 2010, permetterebbe tuttavia a questi mezzi, a determinate condizioni, di circolare se fossero finalmente emanati i regolamenti attuativi, attesi da 13 anni. Abbiamo predisposto un appello al Governo e al Parlamento affinché ciò avvenga, perché i cittadini non possono farsi carico dei ritardi della politica”.