Veneto Biologico, Caner: “Da noi non è solo uno slogan”

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L'assessore Caner sostiene le proteste degli agricoltori al Brennero
L'assessore Caner sostiene le proteste degli agricoltori al Brennero

“Quasi due italiani su tre acquistano biologico: un dato che indica la crescita di questo settore, che dopo 15 anni di attesa può contare anche su una legge nazionale che lo tutela e lo promuove. Un segnale importante considerato lo sviluppo dell’agricoltura bio in Veneto: tra il 2013 e il 2020, gli operatori biologici in Veneto sono passati da 1.804 a 3.808, mentre gli ettari di superficie agricola bio sono aumentati da 15.202 a 45.999″.
Così l’assessore regionale all’Agricoltura, Federico Caner, saluta l’evento Veneto biologico. Persone, modelli e politiche per un’agricoltura sostenibile, organizzato dalla Regione del Veneto e dall’Università Ca’ Foscari Venezia.
Secondo l’assessore “questo è stato possibile anche grazie ai fondi del Psr Veneto 2014 – 2020, con i quali, finora, abbiamo sostenuto complessivamente 2.996 operatori biologici, pari all’11% di tutti i beneficiari del programma. Un’attenzione significativa se si pensa che i produttori bio rappresentano il 4,5% di tutte le imprese agricole venete. Per il futuro si prevede un ulteriore incremento grazie alle nuove risorse europee stanziate dal Programma di Sviluppo Rurale gestito dalla Regione del Veneto.
Questi numeri indicano la portata del settore biologico del Veneto, rappresentato da molte aziende leader della trasformazione e distribuzione che contribuiscono a consolidare l’agroalimentare biologico – aggiunge l’Assessore all’Agricoltura -. Un comparto già al centro della nuova Politica agricola comune (Pac) che inizierà nel 2023, e dovrà portare l’estensione dei terreni biologici in Europa al 25% delle superfici agricole totali.
Veneto biologico non vuole essere solamente uno slogan, ma il riconoscimento di un settore che è stato capace di perseguire importanti obiettivi ambientali valorizzando le materie prime locali.
È importante, dunque – conclude Caner -, continuare a sostenere le imprese agricole, agroalimentari e dell’acquacoltura convenzionali che intendono convertirsi al metodo biologico incentivando piani di azione nazionali e fondi capaci di sostenere questa rivoluzione green e sostenibile”.