
La “desertificazione bancaria” avanza in Veneto. Nel 2024 sono stati chiusi 64 sportelli bancari, che si aggiungono ai 108 “persi” nel triennio precedente. Il dato emerge dall’elaborazione di First Cisl, presentata al 3° Congresso Regionale di First Cisl Veneto, che ha riconfermato Rosaria Di Martino come segretaria generale.
In Veneto, un comune su quattro ha un solo sportello bancario attivo, mentre quasi due su dieci non ne hanno nessuno. Questo significa che 183mila persone e 12.300 imprese non possono contare sulla presenza di sportelli nei luoghi di residenza e di lavoro.
“La chiusura di tanti sportelli bancari da parte delle banche desta non poca preoccupazione in termini di servizio all’utenza. Soprattutto in quelle aree dove la popolazione appartiene a fasce più alte in ordine anagrafico e ha poca dimestichezza nell’utilizzo delle nuove tecnologie”, spiega Di Martino.
A preoccupare First Cisl Veneto c’è anche il “risiko bancario“, con fusioni e acquisizioni che rischiano di penalizzare l’economia reale. Inoltre, si registra un aumento dell’indebitamento della popolazione attraverso il credito al consumo, che sembra essere diventato uno strumento per soddisfare i bisogni primari.
Il congresso ha affrontato anche il tema dell’Intelligenza Artificiale, sottolineando l’importanza di conoscerne potenzialità e limiti per utilizzarla come strumento di lavoro.
“Serve riabilitare il valore sociale delle banche e il loro ruolo di motore dell’economia reale”, ha concluso la segretaria Di Martino.