Secondo i dati dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre, che ha elaborato una mappatura del rischio rispetto all’incidenza di mortalità per individuare le aree più fragili d’Italia in tema di sicurezza per i lavoratori, nel primo trimestre del 2024 in Veneto sono diminuiti notevolmente i morti sul lavoro rispetto al 2023. L’Osservatorio Vega dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo una scala di colori: bianco, per le regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale; giallo per regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale; arancione per quelle con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale; rosso per regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale. Il Veneto attualmente è in zona bianca, con un tasso di mortalità decisamente più basso della media nazionale.
“Il primo trimestre in Veneto si chiude con 7 morti sul lavoro – spiega il Presidente dell’Osservatorio Vega Mauro Rossato -. Rispetto alla fine di marzo 2023 si rileva un decremento della mortalità pari al 65%: nei primi tre mesi dell’anno scorso, infatti, i decessi erano stati 20. La riduzione degli infortuni mortali trova corrispondenza negli infortuni totali, ossia la somma di mortali e non mortali, per i quali si rileva un decremento dell’1,1%”.
A fine marzo 2024 dunque il rischio di infortunio mortale in Veneto (2,2 morti per milione di occupati) risulta ben inferiore alla media nazionale, pari a 6,4. Tra le province, Belluno è l’unica a trovarsi in zona rossa con un’incidenza di mortalità pari a 11,1 (quasi doppia rispetto alla media nazionale di 6,4). Vicenza con 2,6, Treviso con 2,5, Verona e Padova con 2,3 rimangono in zona bianca. I 7 decessi del primo trimestre del 2024 sono stati registrati nelle province di: Verona e Padova (2), Belluno, Treviso e Vicenza (1).
Riguardo gli infortuni, le denunce sono diminuite dell’1,1% rispetto alla fine di marzo del 2023: erano 17.380 e ora sono 17.195. Un segnale in controtendenza rispetto alla tendenza nazionale (+0,4%).
I settori più colpiti
Le Attività Manifatturiere sono ancora in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (3.067). Sono seguite da: Costruzioni (915), Commercio (892), Trasporti e Magazzinaggio (755) e Sanità (721). La provincia con il maggior numero di denunce totali di infortunio è Vicenza (3.403), seguita da: Verona (3.244), Treviso (3.222), Padova (3.216), Venezia (2.796), Belluno (807) e Rovigo (507).
Sono 5.845 le denunce di infortunio totali delle donne lavoratrici e 11.350 quelle degli uomini. Le denunce dei lavoratori stranieri sono 4.123.