In Veneto effetti guerra pesano su recupero occupazione, Boschetto: tasso di occupazione (15-64 anni) -1,9% (var. 2021 su 2019)

Riduzione doppia rispetto alla media nazionale -0,8%. Boschetto: “dobbiamo superare il pregiudizio anti impresa delle nuove leve. Quasi 1 posizione su 2 è di difficile reperimento in Veneto”

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Roberto Boschetto Presidente di Confartigianato Imprese Veneto
Roberto Boschetto Presidente di Confartigianato Imprese Veneto

“Lo scenario internazionale, la guerra, le incertezze sulle materie prime e i costi dell’energia rendono difficile prevedere quali contraccolpi e ricadute potranno esserci sul mercato del lavoro ma, oltre a guardare agli avvenimenti esterni dovremmo concentrarci sui cortocircuiti, soprattutto culturali, del nostro mercato – scrive nella nota che pubblichiamo Roberto Boschetto Presidente di Confartigianato Imprese Veneto (qui altre note su ViPiu.it di questa associazione, ndr).

“Dobbiamo investire di più – continua il presidente – sul contesto lavorativo delle nostre aziende, così che, agli occhi dei giovani, non si riducano a mere fonti di reddito, ma si elevino ad attrattivi luoghi di condivisione, serenità e benessere”.

Questa è la riflessione del Presidente di Confartigianato Imprese Veneto Roberto Boschetto di fronte a due dati in apparente contraddizione tra loro: il ritardo che la nostra regione ha accumulato nella ripresa del tasso di occupazione (15-64 anni) sotto del -1,9% a fine 2021 rispetto al 2019, dato ben peggiore della media nazionale -0,8% ed il contestuale aumento, nello stesso bienno, della quota di imprese che non riesce a reperire le figure professionali di cui ha bisogno passata dal 32% del 2019 al 39% del 2021.

Gli effetti della pandemia per i segmenti del mercato del lavoro in Regione Veneto si evincono dall’elaborazione dei dati su base annuale ISTAT da parte dell’Ufficio Studi che evidenziano come gli occupati nel 2021 aumentano dello 0,5% rispetto al 2020 (+6mila unità) ma non hanno recuperato i livelli pre-pandemia del 2019 (-1,9%) cumulando un calo di 73mila posti di lavoro. Rispetto al 2019 sono in particolare difficoltà gli indipendenti che registrano un -11,5%, mentre è più contenuta, e pari a -1%, la flessione dei dipendenti. A livello settoriale recupera i livelli pre-crisi solo il manifatturiero esteso (+0,16%) mentre sono in ritardo sia le Costruzioni (-5,8%) che i Servizi (-4,5%). L’analisi dei principali indicatori del mercato del lavoro, indica per il 2021 il tasso di occupazione (15-64 anni) a 65,7% che migliora crescendo di 0,5 punti percentuali rispetto al 2020 ma rimane inferiore di 1,9 punti rispetto al livello del 2019. Interessante notare come la componenete femminile in regione abbia recuperato un po’ meglio (-1,3% del tasso di occupazione) di quella maschile (-2,5%).

“La contraddizione tra mancato recupero e difficoltà di reperimento delle figure da parte delle imprese –sottolinea Boschetto– diviene ancora più palese di fronte alle ultime stime Excelsior-Unioncamere per il trimestre aprile–giugno 2022 che vede in Veneto difficoltà di reperimento per quasi 1 lavoratore su 2 (45,7%), pari a 17.612 entrate delle 38.540 totali previste con picchi del 52,3% per quanto riguarda gli operai specializzati e i conduttori di impianti e macchine; sono particolarmente difficili da assumere gli Operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche (64,5%), gli Operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici (63,5%) ed i conduttori di mezzi di trasporto (64,6%)”.

“Un pregiudizio anti impresa” lo chiama il Presidente perché a mancare è la materia prima, cioè una platea sufficientemente nutrita di ragazzi adeguatamente formati nei mestieri più dinamici del momento. Dal nostro osservatorio vediamo che ci sono molte occasioni di impiego. Dobbiamo smettere di pensare che i giovani non abbiano voglia di impegnarsi, nello studio o nel lavoro. Il lavoro c’è, ma bisogna essere qualificati per le mansioni oggi più richieste. Per esempio, per il mondo digital. Serve quindi puntare sulla formazione. Ci sono fondi europei dedicati a questo, ma occorrerebbe che Politica dialogasse di più con chi ha esperienza di mercato. I giovani, infine, vanno indirizzati seguendo le proprie attitudini, ma senza dimenticare le proprie passioni”.