“All’ordine del giorno del Consiglio Regionale di oggi, 7 novembre, vi è la nomina di tre componenti del Consiglio di amministrazione di Veneto Sviluppo S.p.A., la più importante impresa controllata dalla regione Veneto. Veneto Sviluppo da quest’anno è un’impresa totalmente partecipata dalla Regione che ha recentemente riacquisito le quote azionare dei gruppi bancari prima presenti nella proprietà con il 49%. Una scelta politica fatta da questa giunta figlia anche delle nuove norme a livello nazionale”.
Sono le parole del portavoce dell’opposizione in Consiglio regionale del Veneto Arturo Lorenzoni che spiega:
“Se un’impresa totalmente pubblica da un lato può essere strumento efficace per le strategie di politica industriale, dall’altro è esposta al rischio di seguire logiche politiche e non industriali. Avevo evidenziato questo aspetto nella discussione sul nuovo Statuto in Consiglio, la scorsa estate. Ora è il momento di eleggere il nuovo consiglio di amministrazione, di tre membri, mancando i due rappresentanti delle banche prima presenti. E che ci propone il presidente Ciambetti nell’ultima riunione dei Presidenti dei gruppi Consiliari dello scorso giovedì? Di nominare tre di coloro che avevano presentato proposta di candidatura sulla base dell’avviso n. 10 del 18 gennaio 2023, quando Veneto Sviluppo era ancora una partecipata dalle banche, con altro statuto e altra struttura societaria.
È corretto ciò? Aspettavamo una valutazione giuridica che non abbiamo visto. Anche per la necessità di avere una rappresentanza femminile in Consiglio, che poteva essere appannaggio delle banche nel consiglio precedente, che non è stata condivisa in Consiglio per capire se debba essere prerogativa del consigliere nominato da maggioranza o opposizione. Indipendentemente dalla valutazione giuridica sulla validità della nomina fatta con queste modalità, la mia domanda molto accorata è questa: è così che diamo avvio alla gestione della nuova Veneto Sviluppo S.p.A. totalmente pubblica? Imponendo le nomine in Consiglio di Amministrazione in modo spiccio e senza alcuna possibilità di una strategia pensata e costruttiva?”.
“Dicono i marinai – conclude Lorenzoni – che non c’è buon vento per chi non sa dove andare. Che vento spinge Veneto Sviluppo?”
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