Ieri sera il Consiglio dei ministri ha deciso lo stop delle grandi navi nella laguna di Venezia. “Finalmente in Laguna non transiteranno più le grandi navi da crociera – commenta in una nota Mauro Coltorti (M5s), presidente della commissione Lavori pubblici del Senato – il decreto legge approvato stanzia 2,1 milioni di euro e prevede che entro due mesi venga lanciato un concorso di idee per realizzare punti di attracco per le navi passeggeri di stazza superiore alle 40mila tonnellate fuori dalle acque protette della Laguna. Quello che preoccupa è la soluzione provvisoria adottata che prevede il dirottamento del traffico crocieristico sulle banchine industriali di Porto Marghera, dove pochi giorni fa si è già verificato un piccolo sinistro, per fortuna senza conseguenze”.
“Il passaggio delle grandi navi nel canale dei petroli, che dovrà continuare ad ospitare anche il traffico commerciale, può essere molto rischioso. Quindi – conclude – bene il concorso di idee per trovare soluzioni alternative, ma si faccia presto e si valutino tutte le proposte già individuate”.
Fonte Public Policy
“La soluzione definitiva per l’approdo delle grandi navi a Venezia deve essere fuori dalla Laguna. È un risultato storico – commenta in un lungo post su Facebook il comitato no Grandi Navi -. Dopo 9 anni di lotta, 9 anni di mobilitazioni, cortei, iniziative e processi ai danni di attivisti ed attiviste, ora per la prima volta il governo si schiera con la voce della città: le grandi navi non sono compatibili con la Laguna di Venezia”.
“Paghiamo ancora oggi il prezzo della nostra disobbedienza civile: ci troviamo a dover pagare 28.000 euro di multe ai danni di chi ha combattuto proprio perché il governo arrivasse oggi ad esprimersi sull’estromissione definitiva dei mostri del mare. Ma plaudiamo questo traguardo con gioia. Questa è una vittoria contro gli appetiti speculativi che hanno permesso in questi nove anni la deroga permanente al Decreto Clini-Passera, e che oggi trovano finalmente una fine. Nessuna grande nave attraverserà più la bocca di Lido, e se proveranno a farlo saremo pronti alla mobilitazione”.
“La soluzione transitoria di un nuovo terminal a Porto Marghera si profila invece come indicazione, non compare infatti nel Decreto Legge emanato ieri. Questa soluzione transitoria, plaudita come certa, necessita invece della presentazione di un progetto (ad oggi inesistente) da sottoporre a verifiche e valutazioni da parte delle autorità preposte, e numerose sono le criticità visti i pericoli legati alla navigazione del canale Malamocco-Marghera e alla salvaguardia della Laguna: erosione dei fondali, sicurezza della navigazione, accessibilità nautica, commistione di traffico, stazza, interferenza con il Mose, attraversamento zona dichiarata a rischio incidenti rilevanti -Seveso ter, scavi, bonifiche, cambiamenti di destinazione d’uso, modifica concessione portuale, logistica, variante Piano regolatore, ecc. Non vi è ad oggi alcun margine legislativo e procedurale che sancisca la fattibilità e legittimità di un nuovo terminal a Porto Marghera, ultima possibilità per gli appettiti speculativi di chi pensa di poter trovare in questa soluzione una nuova opportunità di profitto sulle spalle della città.
La soluzione definitiva deve essere celere e rispettosa delle normative, e deve essere esterna alla Laguna. Saremo in prima linea, come sempre, pronti e pronte alla mobilitazione, affinché il governo e le istituzioni preposte siano conseguenti alle proprie dichiarazioni; qualsiasi soluzione transitoria o temporanea va rigettata, per il rischio concreto che diventi definitiva per inerzia, malgoverno e connivenza con le lobby crocieristiche, che sullo status quo hanno guadagnato utili per milioni di euro, non ultimo lo scandalo che coinvolge la concessione illegittima della Marittima a VTP da parte dell’Autorità Portuale, secondo le dichiarazioni di ANAC. Ci troveremo ad aprile in Campo Santa Maria Formosa per un tavolo di confronto cittadino, proprio per discutere delle proposte e dei progetti alternativi; per una città a misura nostra, che metta salute, benessere e salvaguardia prima delle logiche di profitto che hanno caratterizzato gli ultimi decenni di malgoverno di questa città”.