Verona, Foglio a convegno Meritocrazia Italia: “Greta Thunberg non ha inventato nulla, oggi eticonomia e authority acqua”

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professor Foglio a convegno Meritocrazia Italia sull'acqua a Verona
professor Foglio a convegno Meritocrazia Italia sull'acqua a Verona

Aveva proposto il premio Nobel per la pace a Gino Strada il professore di marketing (economia di mercato) Antonio Foglio, intervenuto oggi al convegno di Meritocrazia Italia sull’acqua in occasione della direzione nazionale, non ha condiviso l’intervento dell’onorevole Rotta e non ama particolarmente le accuse dei Fridays for Future nei confronti delle generazioni che li hanno preceduti: “non è vero che non abbiamo fatto niente. La conferenza sul clima, la conferenza di Parigi, le abbiamo preparate noi che abbiamo 80 anni, e sono le stesse cose che dice Greta Thunberg”.

“Abbiamo avuto 37 calamità in Italia negli ultimi anni – ha detto Foglio -, 200 mila animali morti in Veneto nel 2010 per l’alluvione, e tre persone morte. Trentacinque Comuni interessati dall’inquinamento da Pfas, dispersione arrivata fino al Po. L’acqua è un bene comune dei ricchi ma anche dei poveri, lo Stato lo deve capire. Vogliamo il dibattito politico sulle fondamenta, non sulle antenne della televisione. C’è una mancanza di volontà politica nell’affrontare il problema dell’acqua. L’Ue ci ha dato 30 miliardi su cui dobbiamo pagare lo 0,7 di interessi”.

“Un miliardo di persone non ha accesso all’acqua, 3-4 miliardi non ne hanno a sufficienza – ha detto ancora Foglio -. Otto milioni di italiani al di sotto del fabbisogno idrico in estate. Il 17% dell’acqua italiana è sprecata. La domanda di acqua aumenterà ma diminuiranno le riserve”.

Cosa fare allora? “Potremmo imparare a riutilizzare l’acqua piovana come fanno in Lituania – ha spiegato Foglio – . Se manca l’acqua cambia l’agricoltura italiana. Oggi serve l’eticonomia, un’economia etica – conclude Foglio – il capitale non lo fa solo la finanza, lo fanno anche gli intellettuali, i lavoratori, gli imprenditori. Abbiamo lasciato le multinazionali libere di crescere. Diseguaglianza, povertà, cambiamento climatico sono tutti temi su cui intervenire. Gli italiani avrebbero bisogno di 60 miliardi per mettere a posto le tubature dell’acqua. Io propongo di chiedere agli italiani lo 0,4 % della loro ricchezza su conti correnti e patrimoni con dei bot salva acqua. Poi propongo un’autorithy dell’acqua, infine un nuovo ordine eticonomico internazionale da proporre al governo italiano e allONU”.