Si è presentata alla stampa la candidata del centrosinistra Veronica Cecconato, che corre per la poltrona di Sindaco a Montecchio Maggiore. La Cecconato, ex segretario provinciale del Pd, è imprenditrice nell’ambito dei servizi alla prima infanzia da più di 20 anni e gestisce alcuni asili nido in quattro comuni della provincia. Si presenta con due liste civiche e una del Pd.
Quali sono le motivazioni con cui si candida?
“Mi candido perché è giunto il momento di mettere a disposizione della collettività l’esperienza e le capacità maturate negli anni. E anche per dare una prospettiva alle generazioni future e costruire una città dove si vive bene, perché accogliente e bella, piena di relazioni umane, di opportunità, aperta al mondo ai suoi cambiamenti. Vorrei riscoprire una città che ha voglia di sognare e trova il coraggio di cambiare. In gioco non c’è solo il governo di una città, ma il nostro futuro”.
Quali sono le principali linee del suo programma?
“Intendo difendere e preservare le risorse ambientali quali acqua, aria e suolo, sostenere le piccole e medie imprese del territorio perché il lavoro è alla base del benessere, valorizzare i luoghi di cultura e partecipazione. Inoltre credo che i giovani debbano essere protagonisti e non semplici fruitori e debbano essere in possesso di strumento culturali e di relazione sociale. Uno dei miei obiettivi è realizzare un centro culturale che sia biblioteca, sala musica e luogo di aggregazione per tutte le generazioni. Intendo avvalermi di possibili incentivi comunali, regionali ed europei e della collaborazione con le associazioni del territorio, che sono una risorsa preziosa. L’obiettivo a lungo termine è far diventare Montecchio una città attrattiva e accogliente”.
Quale è il Suo rapporto con la politica?
“La politica è sempre stata una passione che ho sviluppato soprattutto negli ultimi 10 anni, con incarichi anche rilevanti. Mi ha aiutato anche ad approfondire tematiche importanti come la sanità, il lavoro, l’ambiente e la salute che riguardano in particolare il nostro territorio, ad attingere a conoscenze che altrimenti non sono facili da recuperare, a coltivare relazioni utili per giungere alle soluzioni dei problemi”.
