Vescovo Vicenza “segretario circolo Pd di Schio” su tv locale. Il vero aveva fatto auguri a “Teppa”, contro cui “scade” nella polemica elettorale moderato Zanettin

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Vescovo Vicenza segretario circolo Pd di Schio su tv locale
Vescovo Vicenza segretario circolo Pd di Schio su tv locale

Nel Tg serale di ieri della tv locale è apparso un servizio sul Vescovo di Vicenza, Giuliano Brugnotto, che, lo abbiamo scritto ieri, vuol farsi chiamare Don e non Monsignore, ma che non pensava certo di essere definito, nella didascalia sotto il suo nome, come “Segretario Circolo Pd di Schio“. Per carità chi di noi, lavorando, magari di fretta e sotto stress, cosa tipica nel web e in tv, non sbaglia parole e didascalie? Ma la divertente curiosità ce ne fa svelare il perché e affrontare l’argomento relativo.

Prima che apparisse il vescovo Brugnotto c’era stato un servizio col vero segretario del circolo Pd di Schio, Luigi Copiello, la cui didascalia, poi, è rimasta sotto il nome del vescovo.

Copiello aveva incontrato per i suoi cento anni Valentino “Teppa” Bortoloso, unico ancora in vita tra gli autori dell’eccidio di Schio avvenuto, sia pure con varie letture, e contro l’incontro si è già scatenata, a pochi giorni dal 25 aprile, una polemica che non si è registrata neanche col presidente del Senato Ignazio La Russa che solo pochi giorni fa ha definito “musicisti pensionati” i soldati nazisti uccisi a Roma e vendicati con la strage di Via Rasella.

Ma è la polemica innescata ieri con un lancio d’agenzia dal moderato forzista vicentino, il senatore Pierantonio Zanettin, quella che ci ha meravigliato, dopo il sorriso generato dal vescovo di Vicenza diventato “segretario del circolo Pd di Schio“, per fortuna, però, non colpevole degli auguri al centenario Teppa, e, ancora di più, dal commento al frame tv di un militante del Pd che ci ha scritto sulla non voluta iscrizione (ascrizione?) al Pd del vescovo di Vicenza don Giuliano Brugnotto “va bene il cambiamento di Schlein, ma ora non esageriamo…!“.

Il serafico Zanettin, per non fare polemica con Rucco ma neanche per incrociarsi con lui o con i suoi alleati leghisti, mai ha preso posizione, da noi richiesta e magari anche favorevole, sul premio conferito dal ricandidato e alleato sindaco solo ad un’associazione di soci azzerati dal crac della BPVi e discriminatorio addirittura nei confronti di un’associazione, il cui presidente è ora candidato nella lista di Forza Italia e da sempre è stato a dir poco osteggiato dall’associazione premiata.

Il moderato senatore, nel giorno della presentazione dell’appoggio ufficiale a Rucco, dopo non essere intervenuto per silenziare una signora (è un modo di dire in questo caso) che aveva blaterato un’offesa verso il sottoscritto, ci scriveva che non l’aveva fatto perché “Io non cerco litigi e polemiche“.

Eppure ieri il senatore Zanettin si è fatto trascinare dalla campagna del centro destra, in cui sembra prevalere, rispetto alla rivendicazione di quanto fatto bene nel quinquennio in chiusura e alla proposta di buone idee per il prossimo, l’attacco agli avversari

  • perché “più o meno civici
  • perché “di sinistra“, Claudio Cicero incluso perché  il suo sondaggista è assessore a Verona
  • perché qualcuno avrebbe boicottato la fusione Agsm Aim anni fa  perché candidato, oggi!, con Possamai
  • perché il Famila avrebbe chiuso il suo supermercato di via Torino per ripristinarne il degrado e fare un favore a quel comunistone capogruppo del Pd in regione Veneto che oggi si confronta con Rucco e con altri 4 candidati… (con i quali Rucco non si vuol democraticamente confrontare sulla Tav/Tac, ma questa è un’altra storia)

Perché Zanettin ci pare sia scaduto nella strategia della polemica fine a se stessa, che lui stesso ci ha detto e insegnato che non porta da nessuna parte, e perché c’entra Teppa?

Perché nel suo lancio d’agenzia di ieri mattina il parlamentare vicentino non solo pretendeva che a prendere posizione contro gli auguri del Pd locale a Teppa Bortoloso, “prima condannato a morte e poi graziato per l’eccidio di Schio“, fosse la segretaria del Pd nazionale (lecito perché Zanettin e Schlein sono entrambi parlamentari e alla segretaria fa capo tutta la struttura del partito), ma faceva la stessa richiesta anche a “Giacomo Possamai candidato del Pd a Vicenza“.

Forse, ecco il dubbio che ci viene, Zanettin ha abiurato la sue fede nella moderazione, nell’equilibrio e nel rifiuto dei litigi e delle polemiche perché su qualche tv avrà letto una didascalia errata come quella attribuita al vescovo di Vicenza don Giuseppe Brugnotto, didascalia in cui pensiamo fosse scritto “Giacomo Possamai, candidato sindaco di Schio“.

Caro, sul serio, amico Zanettin. mio insegnante di equilibrio, non senza ricordarti i tuoi principi “garantisti” (hai scritto che Teppa è stato graziato) e il tuo “sentire cristiano” (è un vecchio che ha 100 anni) e prima di aver metabolizzato le tue lezioni (in privato ci diamo del tu e qui ti scrivo da amico come ho fatto con Rucco), ti avrei chiesto, n: “Su La Russa di FdI, con un ruolo istituzionale, la seconda carica dello Stao, ben più importante del Circolo del Pd di Schio, che difendeva i poveri e vecchi musicanti nazisti hai lanciato una nota di agenzia per chiedere di prendere posizione a Giorgia Meloni e all’altro  candidato sindaco di Vicenza, abbracciato anche da FdI, di cui è alleato da 5 anni e che proviene da Alleanza Nazionale, antesignana di FdI?“.

Ma, l’ho imparato da te, io non voglio litigi e polemiche e, quindi, questa domanda non te la faccio, anche perché al liceo classico lessi, senza poi applicarlo io, però, che “semel in anno licet insanire“.


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