Continuiamo a scendere giù per la Penisola in direzione Roma sul tracciato della Via Francigena del Nord. La tappa di oggi è Aosta, capoluogo dell’omonima regione, la più piccola d’Italia.
La “Roma delle Alpi”
Aosta si trova in un’ampia conca a 580m metri di altitudine, circondata dai massicci alpini. Una posizione strategica, che controllava il passaggio verso i valichi del Piccolo e del Gran San Bernardo e godeva della presenza dell’acqua della Dora Baltea, affluente del Po.
La storia di Aosta inizia nel 25 a.C., quando i Romani fondarono Augusta Praetoria, così chiamata in onore di Ottaviano Augusto, proprio sulla via che collegava la Pianura Padana alla Gallia. Le vestigia romane sono tra le più notevoli testimonianze storiche di Aosta, che ancora oggi è circondata dall’imponente cinta muraria originaria. Simbolo della città, non a caso, sono la Porta Praetoria e la facciata del Teatro Romano. Dopo Roma, Aosta è la città che ospita i resti di epoca romana meglio conservati, tanto da valerle il soprannome di “Roma delle Alpi”.
L’Aosta post-romana
La storia culturale di Aosta non si ferma con la caduta dell’Impero. Alle testimonianze romane si sommano quelle medievali prima, rinascimentali poi, dando vita a un continuum artistico che unisce varie epoche. Aosta vanta due importanti architetture religiose, quali la Collegiata di Sant’Orso e la Cattedrale di Maria Assunta e San Giovanni Battista. Entrambi gli edifici presentano notevoli pregi artistici.
La Collegiata è un interessante esempio di architettura romanica. L’odierna chiesa risale al IX secolo, quando fu interamente ricostruita sul nucleo originario, che a sua volta sorgeva su un’antica necropoli. Di particolare interesse sono il ciclo di affreschi custoditi all’interno, e i capitelli del chiostro.
La Cattedrale, che sorge sull’antico forum, si presenta come un interessante misto di stili. Al suo atrio, risalente al XVI secolo, è stata aggiunta nel XIX secolo una facciata neoclassica, che incornicia le preziose statue del portale.
Un ulteriore salto in avanti nel tempo lo si fa nella piazza centrale, dedicata a Émile Chanoux, antifascista valdostano. La piazza è circondata, a sua volta, da edifici di diversi stili architettonici, dal neoclassico dell’Hôtel de Ville (il Municipio), sorto negli anni ’30 dell’Ottocento al posto del quattrocentesco Monastero di San Francesco, al gotico del Caffè Nazionale.
Aosta oggi
Aosta non è “solo” una splendida e ben conservata testimonianza di un tempo che è stato. Anche nelle sue fattezze odierne si presenta come un vivace centro di montagna. I numerosissimi turisti, che accorrono nella regione per godere delle sue stazioni sciistiche, possono rilassarsi dalle proprie fatiche sportive nella cittadina, passeggiando nei suoi vicoli e nelle sue piazze, che si animano in più momenti dell’anno con fiere che celebrano il folklore e le tradizioni.
Parliamo, soprattutto, dei mercatini di Natale e della Fiera di Sant’Orso, che si svolge ogni anno a fine gennaio e ancora l’estate (sotto il nome di Foire d’été). In occasione della fiera i vicoli di Aosta si prestano all’allestimento di un mercato che fin dal Medioevo promuove l’artigianato tradizionale (basato su produzioni lignee) e il folklore. La fiera ha luogo nei giorni 30 e 31 gennaio, e nella notte che intercorre tra loro, conosciuta in patois valdostano come la Veillà (“la veglia”) è possibile anche scoprire la gastronomia tipica: le cantine si aprono alla degustazione dei vini e delle specialità della zona, dando vita ad una sentita e gioiosa festa di paese, custode secolare della cultura di questa meravigliosa valle.