Etroubles e Saint-Rhémy-en-Bosses, i paesi dell’ospitalità in Valle d’Aosta: la Via Francigena destinazione Roma, la 2ª tappa dal nord

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Scorcio di Etroubles (foto FB: Italia da Scoprire)

Il cammino verso Roma è lungo e faticoso, ma decisamente non privo di viste e luoghi meravigliosi che ripagano ampiamente lo sforzo. Dal mare pugliese di Tricase e Marina Serra ci spostiamo quindi verso le montagne della Valle d’Aosta, precisamente a Saint-Rhémy-en-Bosses ed Etroubles, le piccole “capitali” della Valle del Gran San Bernardo, che si presentano al viaggiatore appena valicato l’omonimo Colle.

Al di qua delle Alpi

Ci troviamo finalmente in Italia. Dall’Ospizio la strada prosegue in discesa, fino a raggiungere 1630 metri circa di altitudine. Qui ci imbattiamo in Saint-Rhémy-en-Bosses, piccolo comune frazionato in diversi villaggi. Uno di questi, Saint Léonard, custodisce una delle più importanti testimonianze storiche della zona, il Castello di Bosses. Sebbene la sua fondazione risalga all’XI secolo, l’edificio che vediamo oggi è datato al XV secolo. La sua pianta e la sua forma quadrata non sono proprie dei castelli come rappresentati nell’immaginario comune, ma delle caseforti del secolo XV.

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Il casello di Bosses (Foto FB:Giorgio Tinti)

Il passaggio di Napoleone Bonaparte durante la seconda campagna d’Italia ha segnato profondamente la storia di questo borgo. Le figure del suo celebre carnevale, infatti, hanno tutto il sapore di una rievocazione storica. Apre il corteo un “Napoleone” a cavallo, seguito da personaggi in costumi che ricordano molto le uniformi dei soldati napoleonici, che in quella storica occasione furono circa 60.000.

Da Saint-Rhémy-en-Bosses si continua a scendere, per arrivare a circa 1250 metri di altitudine, dove sorge ancora un altro paese teatro e testimone dei pellegrinaggi di età medievale e successiva, dal nome di Etroubles.

“A Etroubles, avant toi sont passés…”

Il borghetto medievale, di soli 400 abitanti, si è conquistato il suo posto nella storia grazie alla sua posizione, appena oltre il valico del Gran San Bernardo. Non si tratta, tuttavia, di mera fortuna, perché anche gli abitanti di questo fiabesco paesino hanno contribuito, nel corso dei secoli, alla sua fama. Infatti, la vocazione naturale di Etroubles è, da sempre, l’ospitalità: sebbene oggi le vie di comunicazione abbiano preso altre direzioni, il borgo continua ad essere meta di turisti e visitatori e, soprattutto, luogo di passaggio per i pellegrini che percorrono la Via Francigena.

Il motto “A Etroubles avant toi sont passés (« A Etroubles prima di te sono passati… ») ricorda il ruolo fondamentale del borgo nei viaggi oltre le Alpi dei secoli passati, ricordando quanti viaggiatori qui abbiano trovato ospitalità.

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Scorcio di Etroubles: una casa tradizionale e i gerani rossi (Foto FB: Andrea Torrielli)

Oltre alla sua posizione strategica e alla benevolenza dei suoi abitanti, Etroubles è degna di nota anche per la sua incredibile bellezza, che le valso un posto nel novero dei Borghi più belli d’Italia. Non è difficile capire perché: dominato dalle vette delle Alpi, il suo centro storico si distingue per le sue case di pietra e i tetti scuri a spiovente in lose: un’architettura caratteristica, quella di Etroubles, che si ha avuto la premura di preservare, lasciando poco spazio a costruzioni moderne. Anche gli abitanti contribuiscono con entusiasmo all’abbellimento del borgo, curando i propri fiori (soprattutto i gerani), creando un effetto di vivacità e colore.