28Il cammino per Roma attraverso le bellezze italiane è giunto in Emilia-Romagna. La Via Francigena ci conduce oggi a Piacenza, una splendida città nel nord est della regione. Piacenza è una città ricca di luoghi interessanti, dai suoi luoghi di culto fino alle sue residenze private, testimoni di una storia legata soprattutto alla famiglia Farnese.
Palazzo Farnese
Palazzo Farnese sorse per volere della duchessa Margherita d’Austria, sposa di Ottavio Farnese e figlia dell’imperatore Carlo V. I Farnese si erano appena impadroniti della città in seguito all’istituzione del Ducato di Parma e Piacenza da parte di Papa Paolo III, esponente proprio della potente famiglia. Lo scopo del palazzo, che nei sogni della duchessa doveva essere opulento e maestoso, sarebbe stato quello di testimoniare il ritrovato potere dei Farnese. Per questo scopo scelse Jacopo Barozzi, conosciuto come “Il Vignola”, già progettista della magnifica Villa Farnese di Caprarola, in Lazio. Il palazzo sarebbe sorto in un punto niente affatto casuale: avrebbe infatti sostituito la cittadella trecentesca dei Visconti.
Non solo il palazzo così come lo aveva sognato la duchessa non vide mai la luce, ma il suo splendore fu breve. Dopo l’estinzione dei Farnese, i loro possedimenti passarono all’erede Carlo III di Borbone, che lo spogliò dei suoi arredi . Nel 1803 subì un ulteriore sfregio, con il sacco da parte delle truppe napoleoniche; infine, divenne una caserma nel periodo della dominazione austriaca. La sua riscoperta e valorizzazione ha avuto inizio a metà del secolo scorso, con il restauro e la successiva inaugurazione dei musei civici all’interno delle sue stanze.
La Cattedrale di Piacenza
Il 2022 è un anno speciale per la stupenda cattedrale di Piacenza: ricorrono infatti i 900 anni dalla sua fondazione. Nove secoli di storia di un’importantissima testimonianza di romanico padano del XII secolo, che racconta, nell’articolarsi delle sue mura, del contatto con l’architettura del resto d’Europa. Il Duomo è infatti costruito attraverso la tecnica del mur épais, che riutilizzava lo spessore delle pareti per creare nuovi spazi, in questo caso le scale per raggiungere i matronei e la cupola. Quest’ultima, in particolare, catalizza l’attenzione del visitatore grazie alla raffinatezza dei suoi affreschi, in buona parte opera del Guercino.
All’esterno la cattedrale, intitolata a Santa Maria Assunta, è caratterizzata dalla bicromia della sua facciata romanica. In primo strato, in marmo rosa veronese, è sormontato da un secondo, in arenaria. Un’altra curiosa particolarità della chiesa è rappresentata dalla gabbia metallica che è possibile notare appena sotto la cella del campanile: è lì dal 1495, per volere di Ludovico il Moro, come monito per i delinquenti.
Piazza dei Cavalli e il Palazzo Gotico
Considerati dai piacentini il vero simbolo della città, le statue equestri in bronzo dei due Farnese Alessandro e Ranuccio dominano la piazza che da loro prende il nome: Piazza dei Cavalli.
Sulla piazza si affaccia il Palazzo Pubblico, conosciuto anche come Palazzo Gotico. Lo stile architettonico dona all’edificio un’aura allo stesso tempo austera e magnificente: in basso il portico dedicato alle assemblee cittadine; al primo piano la facciata è scandita da grandi finestre trifore che illuminano il salone principale; a sormontare il tutto, la merlatura superiore, la cui forma “a coda di rondine” ricorda lo schieramento ghibellino del signore di Piacenza Alberto Scoto, che volle la sua costruzione nel 1281.
La Basilica di Sant’Antonino
Piacenza vanta anche la presenza di una basilica minore, intitolata a Sant’Antonino. L’originale chiesa paleocristiana, eretta nel IV secolo, subì gravi danni durante le invasioni barbariche, e fu ricostruita solo nel 1014. I numerosi rimaneggiamenti nel corso dei secoli hanno gradualmente modificato il suo aspetto, soprattutto all’interno, dove prevale un’estetica baroccheggiante.
La più caratteristica delle aggiunte, tuttavia, è tutti il suo particolarissimo atrio, conosciuto come “Porta del Paradiso“, costruito a metà del XIV secolo. L’apertura del suo grande arco ogivale si affaccia proprio sulla strada che un tempo segnava il percorso dei pellegrini della Via Francigena.